Fondazione culturale, Adriano Gallina annuncia le dimissioni
Il direttore lascerà a fine giugno, in anticipo di un anno, seguendo il presidente Mario Lainati. "Giusto che faccia così anche io". Lainati: "La fondazione perde una professionalità importante"
Adriano Gallina si dimette dall’incarico di direttore della Fondazione culturale di Gallarate. Una decisione maturata in tempi molto brevi, anche se – dice il presidente Mario Lainati – «era nell’aria da qualche tempo»: il suo incarico si concluderà il 30 giugno, in anticipo di un anno sulla scadenza naturale. Gallina ha addotto come motivazione principale, insieme alla voglia di cercare nuovi stimoli personali, proprio la volontà di chiudere la sua esperienza in parallelo a quella dello stesso Lainati, che ha già annunciato da mesi l’intenzione di lasciare in concomitanza della fine del mandato dell’amministrazione di Nicola Mucci. Una «necessità di coerenza», spiega Gallina: «il mio ruolo, in questi anni, è stato fortemente, costantemente e con calore sostenuto dal Presidente Mario Lainati e la sua decisione di rassegnare le proprie dimissioni dal ruolo di Presidente in concomitanza con il nuovo assetto politico-istituzionale, qualunque esso sia, che scaturirà dalle prossime elezioni amministrative – dettata da grande coerenza e rigore etico – induce anche me ad un’analoga, e a mio parere doverosa, scelta».Il direttore ringrazia in particolare proprio il presidente Lainati, «garante dell’importanza e dell’autonomia ed indipendenza della cultura». Anche per il numero uno della Fondazione la decisione di Gallina è arrivata quasi a ciel sereno, probabilmente non attesa in questo periodo:
«È un’idea che ha maturato di recente, anche se si può dire che fosse nell’aria da qualche tempo. Le sue dimissioni sono ispirate, come sempre, a valori etici e di correttezza. Certo mi dispiace tanto, la Fondazione perde un pezzo importante». Lainati spiega anche che nelle sue intenzioni si cercherà di garantire la continuità «per tutto il tempo necessario» alla nomina di nuovi vertici, che avverrà evidentemente dopo le elezioni amministrative. In questo periodo si è nel cuore delle stagioni di Popolo e Condominio, in primavera inizierà la preparazione di quelle nuove, certo le sfide non mancano. «Gallarate si priva di un operatore culturale di pregio, l’intera città gli deve essere riconoscente. A questo punto si chiude un ciclo, ma sono fiducioso, ogni rinnovamento non può che avere ripercussioni positive».
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