Voci da Mirafiori a “Tutte le facce dell’amore”

La festa organizzata dal Comitato antifasscista bustese ha ospitato due rappresentanti dell'Unione Sindacale di Base dal Piemonte, che hanno relazionato sulla situazione dopo l'accordo voluto da Marchionne alla Fiat

«Stiamo disperatamente cercando di difendere i diritti superstiti dei lavoratori». Un’ammissione sintomatica di un sindacalismo con le spalle al muro, quella udita a "Tutte le facce dell’amore", la serata. tra festa e impegno, indetta dal Comitato Antifascista Bustese in occasione di San Valentino e dedicata quest’anno al tema del lavoro. Dopo l’ospitata, tra interventi di associazioni e gruppi, di un cabarettista "a chilometri zero" come Rocco Barbaro, si è evocata la vicenda di Mirafiori con due esponenti dell’Unione Sindacale di Base (Usb), Pino Larobina, delegato Rsu Fed. Usb Piemonte, ed Enzo Saraco, delegato Usb a Mirafiori carrozzerie. Introdotti da Fausto Sartorato  dell’esecutivo provinciale Usb Varese, i due hanno ripercorso per il pubblico presente la vicenda. L’approvazione di stretta misura del "pacchetto Marchionne", per Usb è dovuto unicamente a un cedimento sul «ricatto occupazionale», ammesso peraltro da molti che avrebbero voluto votare in altro modo. Quel 46% ottenuto dai "no" al referendum sindacale più seguito degli ultimi decenni (Usb, come Fiom-Cgil, aveva fatto campagna per il no) «è da considerare una vittoria» almeno morale, un punto da cui ripartire per riconquistare i giovani e mostrare che la lotta è l’unica possibilità: «se lotti puoi perdere, ma se non lotti, hai già perso».
Non cambia il risultato, ma l’onore, diciamo così, è salvo. Ciò che non è salvo per Usb sono i diritti, «lesi da vent’anni di concertazione tra governo, sindacati confederali e padronato. La concertazione ha distrutto diritti fondamentali» dicono  rappresentanti di Usb, «dalla pensione, che oggi hai solo con 41 anni di contributi, e che i giovani costretti a entrare nel lavoro col precariato sanno che non vedranno mai, alla scala mobile che fino agli anni Ottanta agganciava i salari all’inflazione. Col precariato, con la legge Treu prima, e quella Biagi dopo, si è fatto del caporalato un’istituzione». Per i due sindacalisti di Usb «Mirafiori è il frutto di questa situazione», e Marchionne vi ha applicato un classico divide et impera, uno stabilimento alla volta, fra chiusure ventilate e ristrutturazioni, partendo da Termini Imerese e passando per Pomigliano d’Arco. «Ora la cosa dilagherà negli altri stabilimenti, si parla già di Cassino e Melfi. ma la cosa grave è che ora tutti i padroni d’Italia vorranno fare come Marchionne: ti dò il lavoro, ma rinunci ai diritti e non rompi le scatole». Sintesi brutale, ma rende l’idea di come la vedono in tanti. «Si mette in discussione tutto, il diritto di sciopero, la rappresentanza sindacale che spetterà solo a coloro che hanno firmato l’accordo, perfino le pause, quei dieci minuti che tanti irridono, ma li irride chi non sa cosa vuol dire passare otto ore in catena di montaggio, dove ti senti un’appendice di una macchina, non più un essere umano». Di catena di montaggio parla in particolare Saraco, che a Mirafiori ci ha trascorso 19 anni, descrivendone il carattere alienante e usurante («il 30% dei lavoratori ha ridotte capacità a causa degli sforzi fatti»). «Siamo ridotti di fatto a lavoratori a chiamata: da domani iniziamo un anno di cassa integrazione, e non c’è garanzia di rientrare. Senza cessione di ramo d’azienda per la fusione con Chrysler, possiamo già prevedere chi resterà fuori: gli inidonei e i sindacalisti. Del resto Marchionne l’ha detto: vuole una fabbrica governabile, lui, tradotto vuol dire lavoratori sottomessi, a testa bassa. Ma guardate alla Volkswagen in Germania: si segue tutt’altra politica sindacale, eppure sono pronti ad assumere altre quarantamila persone. Per la Fiat, invece, e per i nostri figli, che futuro c’è? Dove sono questi investimenti? Al di là delle promesse, nero su bianco, cosa c’è?» Per ora, per i sindacalisti di Usb, solo diritti perduti e la divisione del mondo del lavoro.

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Pubblicato il 14 Febbraio 2011
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