Fukushima, ora è allarme al reattore 2
La radioattivita' dell'acqua e' estremamente elevata ed e' pari a 10 milioni di volte i livelli normali: Lo riferisce l'Agenzia per la sicurezza nucleare. Il Giappone ammette che l'allarme nucleare potrà durare mesi
La radioattivita’ dell’acqua al reattore numero 2 della centrale di Fukushima e’ estremamente elevata ed e’ pari a 10 milioni di volte i livelli normali. Lo riferisce l’Agenzia per la sicurezza nucleare, secondo cui si e’ resa necessaria l’evacuazione immediata dei tecnici al lavoro Il livello di iodio-131 presente nel reattore n.2 e’ estremamente alto, al punto da far ipotizzare all’Agenzia che l’acqua possa essere legata in qualche modo al nocciolo, visto che la radioattivita’ registrata e’ di 1.000 millisievert/ora. L’emergenza contaminazione sale mentre i tentativi di messa in sicurezza sono frenati dalla minaccia radiazioni: proprio oggi era il programma il passaggio dalle autobotti dei pompieri alle pompe elettriche per iniettare acqua nei reattori, per accelerare i tempi ed evitare cosi’ ulteriori ritardi. Le fonti di perdita di materiale nocivo restano ancora da individuare quando lo iodio e’ salito a 1.850 volte i limiti legali nelle acque immediatamente vicine all’impianto di Fukushima.
«La priorita’ e’ ora risolvere l’ emergenza di Fukushima, poi si dovra’ fare una revisione ad ampio raggio sul nucleare». Lo hanno detto all’Ansa fonti del governo nipponico a proposito di ruolo e poteri delle Authority di settore in Giappone che non esclude gli stessi operatori, tra cui la Tepco. Della riflessione faranno parte gli operatori, a maggior ragione dopo il comportamento e le misure non sempre dal carattere chiaro e appropriato messe in campo dalla Tepco, il gestore della centrale nucleare di Fukushima e la prima utility del Paese.
D’altra parte potrebbe durare settimane, o mesi, l’allarme nucleare in Giappone, dopo l’incidente alla centrale di Fukushima provocato dal sisma e dello tsunami che due settimane fa hanno devastato il nord-est del Paese. Lo afferma il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il giapponese Yukiya Amano, in un’intervista al New York Times. Amano ha spiegato che le autorità nipponiche non sanno ancora con certezza se i noccioli dei reattori e il combustibile nucleare esausto sono ricoperti dall’acqua necessaria al loro raffreddamento, secondo il Nyt online. I tecnici hanno riscontrato alti tassi di radioattività in mare, vicino alla centrale, il che fa temere che uno o più reattori non abbia più una tenuta stagna. Amano ha detto di vedere "segni positivi" nel parziale ristabilimento dell’energia elettrica della centrale, ma ha auspicato "più sforzi per porre fine all’incidente".
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