La Lega ha scelto: è Claudio Tovaglieri il candidato

Il non ancora cinquantenne avvocato, militante di vecchia data del partito di Bossi, guiderà il Carroccio all'assalto di Palazzo Gilardoni. Reguzzoni: "Decisioni unanime". Ma non mancano gli imbarazzi per la rottura

La Lega Nord ha scelto: al voto andrà da sola e il suo candidato sindaco sarà Claudio Tovaglieri. Bustocco, classe 1961, di professione avvocato e amministratore di società, assistente di diritto privato presso la Statale di Milano, Tovaglieri è l’uomo scelto dalla sezione cittadina per dare l’assalto a Palazzo Gilardoni, la spallata a quel Gigi Farioli che per cinque anni, con non poca pazienza, ha mediato e ricucito strappi anche gravi con gli ormai ex alleati, salvo esserne "pugnalato" all’ultimo momento, quando, come confesserà una esponente leghista, «al 99% eravamo sicuri di continuare con la coalizione». Poi, il consiglio federale ha deciso diversamente dando libertà ad una Lega che scalpitava da tempo per liberarsi dalla stretta d’anaconda dell’ingombrante alleato. Un salto nel buio per la Lega Nord che si gioca tutto contro il PdL di Farioli, e soprattutto di Berlusconi: il Cavaliere che a Busto Arsizio non si è mai fatto vedere per un patto non scritto con gli amici leghisti, ma che a questo punto potrebbe anche ripensarci.
Vero protagonista della presentazione è stato comunque Marco Reguzzoni, il deputato e capogruppo della Lega alla Camera. È lui ad aprire le dichiarazioni e dettare i tempi (stretti), accanto al suocero Francesco Speroni e al segretario della sezione cittadina Alessio Rudoni, muti; è sempre lui, risponendo alle domande della stampa locale, a chiarire che per Varese rimane l’indicazione di correre in alleanza con il PdL, e quando gli si chiede dell’appello di Silvio Berlusconi a mantenerla in tutti i Comun sopra i 15mila abitanti, risponde secco: «A Busto Arsizio non vale».

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Per questa sfida titanica la Lega punta insomma su una figura fin qui estranea ai giri della politica cittadina, fatta salva qualche partecipazione ad organismi consultivi sotto l’amministrazione monocolore di Gianfranco Tosi (1993-2002). Deluso chi puntava alla scelta di un Giampiero Reguzzoni, "una vita da vicesindaco" e che parrebbe destinare a continuare così: si voleva dare l’immagine di una sterzata secca e serviva un volto nuovo, non parte di amministrazioni passate. Claudio Tovaglieri è il primo ad ammettere di avere un’esperienza politica limitata, pur nella militanza antica, e di famiglia – suo padre è Giancarlo Tovaglieri, già sindaco nel 1977-1979 per la Democrazia Cristiana, poi tra l’altro presidente del consorzio Accam, in quota Lega. Fu tra l’altro proprio Claudio Tovaglieri, allora giovane praticante avvocato, a stilare la pratica per l’affitto della sede della Lega in via Culin, a metà anni Ottanta. Curiosamente, non è tesserato: ma, dice, in tutto i tesserati del Carroccio sono 100-150, quindi la mancanza della tessera, a fronte della militanza e dei contatti costanti con l’ambiente leghista, non è "peccato". «Avrei potuto iscrivermi da quando la Lega è nata qui a Busto, poi quando ha avuto successo non sono saltato sul carro vincente, non ho chiesto niente a nessuno. Certo, ecco, non ho alle spalle la gavetta di altri, ma eccomi qui». Pronto a fare la sua parte, e per la città, così a spanne, dice che vorrebbe maggiore pulizia, il recupero delle aree degradate, la cui persistenza imputa all’eccessiva burocrazia (che un intero decennio di centrodestra al governo a Roma non sembra peraltro aver scalfito ndr).

«Ci rivedremo tra qualche giorno per un nuovo incontro in cui si illustreranno motivazioni e programma» ha detto un Marco Reguzzoni che andava di fretta. «La decisione è definitiva» ha chiarito, spazi di manovra «non ce ne sono, l’amministrazione ha bisogno di una marcia in più. Nulla, ovviamente, di personale verso l’amico Gigi Farioli», ferito, c’è da crederlo, anche personalmente. Lo "strappo" è in effetti fonte di profondo imbarazzo, ammesso, privatamente, da qualcuno degli assessori leghisti, che pur comprendendo e accettando la scelta politica, hanno difficoltà sul piano umano a presentarsi al sindaco in giunta come niente fosse. L’opzione delle dimissioni degli assessori leghisti, pur ventialata da qualcuno, non sarebbe però sul tavolo.
«La città ha bisogno di un salto di qualità» ha detto Marco Reguzzoni, «dopo un dibattito serenissimo (nel quale solo un paio di voci si sono levate, come detto, a sostegno di un altro Reguzzoni, Giampiero ndr) si sono vagliate varie candidature e si è deciso» per Claudio Tovaglieri, «persona conosciuta da tutti noi della Lega». La scelta è stata in effetti abbastanza a sorpresa, il nome non era di quelli che giravano. In realtà già un anno fa Tovaglieri sarebbe stato avvicinato proprio dal capogruppo della Lega alla Camera con la richiesta di dare la disponibilità ad una candidatura di bandiera a Busto: è l’avvocato stesso a dirlo, quando gli si chiede di come sia maturata questa candidatura. Tovaglieri è infatti tra gli amministratori della Fondazione Museo dell’Aeronautica di Volandia, presieduta da Marco Reguzzoni: il volo è tra le sue passioni (ha da trent’anni il brevetto da pilota civile) e, racconta, si è impegnato a fondo per reperire i "pezzi" pregiati (e pregiatissimi) che fanno bella mostra di sè, documentando la storia dell’aeronautica, nei capannoni delloa ex Caproni, a quattro passi dal terminal 1 di Malpensa.

«Il mio ruolo non è scevro di rischi e responsabilità» riconosce Tovaglieri, del quale si è detto, scherzosamente ma non troppo, che Marco Reguzzoni gli abbi dato l’incarico di "vincere o cominciare a correre", perchè la Lega a Busto si gioca tutto, si gioca l’eredità di diciassette anni al potere. E deve vincere assolutamente: contro il partito di Silvio Berlusconi, rappresentanto da un sindaco "tutto lui" come Gigi Farioli, uomo verso il quale c’è stanchezza negli ambienti che contano, ma che ha un’indubbia popolarità fra la gente comune. «Porterò avanti gli ideali del movimento» rpomette Tovaglier, con un pizzico di emozioei. «Andare a governare una città così grande è una responsabilità non da poco. Da parte mia c’è il desiderio di imparare, soprattutto: sono una persona seria, quindi farò poche uscite pubbliche. Bossi? L’ho conosciuto di recente, con me è stato molto simpatico».

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Pubblicato il 12 Marzo 2011
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