PD-PdL, scambio di frecciate tra le segreterie

Dopo l'affondo di Stelluti sugli immobili comunali ad attaccarlo è Antonelli (PdL), ma D'Adda si erge a difesa: "Parli il sindaco, non il segretario". E ribatte colpo su colpo

Prime frecciate da campagna elettorale fra le segreterie di PD e PdL. All’affondo del candidato sindaco del centrosinistra Carlo Stelluti sul tema della gestione degli immobili comunali risponde oggi con un’intervista sul quotidiano "La Prealpina" il segretario cittadino del partito di Berlusconi, Emanuele Antonelli, che accusa Stelluti di "vivere sulla luna" e il PD di sapere presentare "solo critiche, e mai proposte serie e fattibili", rivendicando all’amministrazione Farioli di aver posto le fondamenta economiche per un rilancio di investimenti. A Stelluti dice che, se gli interessava tanto Busto, avrebbe potuto dedicarsi alla politica locale prima – discorso che a rigore si sarebbe potuto fare anche a Silvio Berlusconi, ma per l’Italia intera, nel 1994.
L’intervento del segretario pidiellino incontra naturalmente l’«Ohibò» di prammatica della controparte: Erica D’Adda, segretario del PD, che scatena la contraerea: e sono bordate che si incrociano, aprendo la campagna.
D’Adda rileva che a rispondere dovrebbe essere il sindaco, non il segretario del suo partito, che peraltro "non entra nel merito delle questioni sollevate. Preferisce l’attacco personale". E ribadisce una linea di lavoro del centrosinistra che è quella sulla (teorica) frattura fra gli alleati-avversari di governo Lega e Pdl e sul delicato equilibrio Comune-Agesp Servizi. Antonelli faceva riferimento alle proposte appena presentate in commissione, cioè, per D’Adda, a "quello che verrà portato in campagna elettorale, perché chi comanda qui non è certo il Sindaco o la sua, pardon, il suo segretario di partito, ma la Lega, che detta il cronoprogramma e la sostanza". Quanto al lavoro in campo economico, che, contenuti, anzi dimezzati i debiti come il sindaco ripete "a giradischi" in ogni occasione, incluso davanti alle fumanti polente della Giöbia, ora consente di programmare interventi, per D’Adda significa "esattamente quello che chiunque può capire: che non hanno fatto praticamente nulla. Non solo. Possiamo leggervi un’implicita ma chiara disapprovazione alle gestioni precedenti: a quella monocolore Lega a guida Tosi, e a quella Rosa, PdL più Lega". Da cui Farioli in effetti più volte aveva preso le distanze – almeno fin quando Rosa è rimasto all’opposizione. Si lavora insomma sulle contraddizioni in termini del centrodestra, "monolitico" nella forza numerica ma pur sempre… bicolore. E non esente da crepe.
A scanso di equivoci, poi, ricorda D’Adda che Stelluti "viene da via Domodossola, è borsanese doc. Attento alla sua città da sempre, (…) ma certamente con incarichi istituzionali (incluso quello di deputato, 1996-2001) che sarebbero stati poco consoni con interventi o interferenze diretti sulle vicende cittadine".
Non va meglio con un riferimento alla Fondazione Blini proposto da Antonelli come critica all’opposizione che avrebbe "bloccato un’idea positiva" . "Se in cinque anni si è fatto solo il CdA" controbatte mordace D’Adda, "e la Fondazione non ha funzionato, la responsabilità di chi può essere se non del Presidente, vale a dire del Sindaco Farioli? La Provincia vi ha dato un bel po’ di soldi pubblici per lavorare. Non per dormirci sopra". Forse, riflette infine il segretario del PD, Antonelli non ha gradito il numero delle persone venute a firmare per mandare a casa Berlusconi ai banchetti dei democratici in centro, che ha potuto vedere con i suoi occhi; e gli manda a dire di "pensare a casa propria", invece che a ciò che dovrebbe fare quel PD che accusa di "rifugiarsi" in Stelluti in mancanza di "un giovane spendibile". "Pensi al suo Presidente del Consiglio, ultrasettantenne definito da un mensile locale ‘satiro incontinente!’ " affonda i denti D’Adda in stile Conte Ugolino, invitando a far parlare, semmai, il "giovanotto" Farioli. La cui dotta e fluente oratoria certo risuonerà nelle prossime settimane. La polemica elettorale è servita, con quel tocco di veleno che non guasta.

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Pubblicato il 03 Marzo 2011
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