Sparacia difende il Galà: “dà lustro alle società sportive”
L'assessore ai grandi eventi non ha gradito le critiche sui costi dell'evento invernale. "Ho portato a Gallarate tanti amici del mondo dello spettacolo a condizioni di favore"
«Ho sempre offerto ai gallaratesi serate speciali convincendo amici del mondo dello spettacolo a partecipare a condizioni di favore». Gianni Sparacia (nella foto con Mike Bongiorno), il "parrucchiere delle dive" e di Mediaset,
l’assessore che si occupa de grandi eventi, non ha gradito che si siano fatti i conti in tasca al Gran Galà dello Sport, l’appuntamento ormai diventato quasi un classico per la città di Gallarate. L’hanno detto in molti, negli anni, e per la prima volta quest’anno si è messa la lente sui costi e sul ricavo per il contributo di solidarietà. «Complimenti alla giunta per la capacità in organizzare Gran Galà – aveva ironizzato in consiglio, settimana scorsa, la consigliera della Sinistra Cinzia Colombo. «Sparacia aveva ipotizzato 15mila, certo – aveva notato la Colombo – di solito non si pensa che il costo iniziale aumenti del 50% in meno di una settimana; anzi, qualcosa più del 50%, visto che altri costi sono stati detratti dagli importi raccolti». E lunedì sera, prima del consiglio comunale dedicato al Pgt, Sparacia si è lanciato in una appassionata difesa del suo operato: «Io credo fortemente nel celebrare senza fasti ma con misura coloro che hanno tenuto alto il nome della città», ha detto parlando dell’evento dedicato alle società sportive. «Io ho messo idee e conoscenze e ho offerto ai gallaratesi serate speciali, convincendo amici personaggi dello spettacolo a partecipare a condizioni di favore e non a prezzo di mercato. Il galà, se fatto con sobrietà, dà lustro alla città e ai cittadini la possibilità di partecipare a serate diverse».
Ma quanto è costato il Galà? Sparacia ha messo un punto fermo sulla questione: l’importo utilizzato è stato di 21870 euro, «che rientrano nell’economia complessiva del mio assessorato»
L’incasso di circa 5200 euro è stato ripartito tra i 1052 pagati per diritti Siae e per il servizio dei Vigili del Fuoco e i 4158 che sono andati al Banco della Famiglia, la realtà di volontariato sociale che quest’anno si era deciso di sostenere. E ancora Sparacia si accalora per essere stato attaccato sugli scarsi introiti: «Che male c’è se organizzo serate a poco prezzo perché possano comprarsi il biglietto anche le famiglie che non possono permetterselo?». E da ultimo, ha difeso l’operato dell’assessorato, facendo riferimento alle notti bianche o le serate in musica (ridotte per i tagli al bilancio) e alla pista da ghiaccio: «altrove costa solo 30mila euro e qui si paga solo la corrente», ha concluso rivendicando il lavoro svolto
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