Com’è nata Legalitàlia primavera
Uno degli studenti organizzatori dell'evento che si terrà lunedì 11 aprile spiega il gran lavoro di preparazione della macchina organizzativa
3500 studenti, 31 ospiti, 9 teatri, 1 parco. Dietro agli impressionanti numeri di “Legalitàlia in primavera” si nasconde un lavoro che va avanti da molti mesi e Dario Chiari, presidente degli studenti del Liceo Tosi, racconta il dietro le quinte della manifestazione.
«L’idea è nata a ottobre» quando gli studenti del Liceo Tosi stavano iniziando a muovere i primi passi verso l’organizzazione di un’assemblea studentesca sulla mafia. «Abbiamo quindi contattato Massimo Brugnone per farci aiutare». Massimo, il coordinatore per la Lombardia di Ammazzateci Tutti, ha subito proposto ai rappresentanti del Tosi di pensare più in grande «allargando l’iniziativa a più scuole». Le prime scuole inviate a partecipare sono state l’ITC Tosi e l’Artistico Candiani perchè «avevano già lavorato con Ammazzateci Tutti» e che hanno subito aderito al progetto. In un secondo momento di uniranno le altre scuole che lunedì riempiranno teatri e strade.
Tutto era pronto per la prima riunione del gruppo andata in scena il 27 dicembre. «L’idea iniziale era quella di affittare il Pala Yamamay e fare una grande assemblea lì». Ma con l’arrivo del 2011 sono arrivate anche le prime brutte notizie. Il palazzetto dello sport, infatti, è stato rifatto «con un pavimento speciale che non permette di installarci un palco» e quindi l’ipotesi sfuma. Subito arriva l’opzione di usare MalpensaFiere. «Qui avremmo organizzato una sorta fiera con due diverse conferenze e uno spazio per stand e banchi informativi» ma il polo fieristico di Busto riserva una spiacevole sorpresa. Il preventivo, per la sola struttura, era di 21mila euro ai quali poi vanno aggiunti i costi delle attrezzature arrivare ad «una richiesta di 60mila euro: un po’ troppi!». Dopo aver scartato numerosi palazzetti della zona per la loro capienza insufficiente, i ragazzi puntano sullo stadio di Basket di Varese. Era perfetto «sia come capienza che come costo» se si tralascia il dettaglio che «per raggiungerlo avremmo avuto bisogno di due treni speciali o qualcosa come 80 pullman!».
E’ crisi. «Stavamo seriamente pensando di lasciar perdere tutto» perchè «l’idea di gestire 9 diverse assemblee per la città era semplicemente folle e ognuno di noi la rifiutava inconsciamente». Ma la voglia di parlare di mafia nel profondo nord era così forte che alla fine «ci siamo buttati in questa follia». Il 14 febbraio la strutturazione della giornata è stata definita: le classi erano state suddivise nei vari teatri, c’era una bozza dei temi da trattare e si accennava anche al «riunirsi tutti insieme in una piazza». Gli incontri tra i vari rappresentanti si infittiscono sempre più e «iniziamo a raccogliere le prime, importanti, adesioni». Il 7 marzo è poi tempo di presentare ai Dirigenti Scolastici il progetto e «si dimostrano tutti molto disponibili e interessati», di chiedere i patrocini alle istituzioni e inizia anche la ricerca degli sponsor. Intanto nasce anche l’idea del corteo e della manifestazione al museo del tessile «per dare la possibilità a chiunque di partecipare».
Per tutto il mese di marzo sono continuati gli aggiustamenti al programma fino ad arrivare al “count down” finale. La tensione è tanta, la stanchezza anche ma l’eccitazione per una manifestazione così importante spinge tutti gli organizzatori a stringere i denti e andare avanti. «Lunedì è vicino: saremo prontissimi!».
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