Il Pd chiede i bilanci del 2010: “risponda Bossi”
I democratici ricordano che i risultati dell'esercizio dell'anno scorso non sono stati ancora resi noti. "Ricordiamo agli amministratori che la Legge stabilisce l'obbligo del pareggio di bilancio"
Riceviamo e pubblichiamo il documento del Pd su Amsc, in risposta alla conferenza stampa del presidente della società Nino Caianiello.
Abbiamo a cuore solo Gallarate, AMSC e i suoi dipendenti: proprio per questo non possiamo far finta di Niente dinanzi alla disastrosa gestione delle ex municipalizzate e vogliamo rilanciare l’azienda a partire dalla realtà e non dal diluvio di parole che leggiamo oggi sui quotidiani.
Ancora una volta il dipendente di Amsc signor Caianiello pensa di essere il centro del mondo: adesso si paragona a Berlusconi.
Ciò che non è accettabile è il fatto che a rispondere agli appunti sollevati dal Pd in ordine alle gestioni delle società nate dalla trasformazione della ex Azienda Speciale non sia il rappresentante legale dell’azionista pressoché totalitario, il Sindaco in carica Bossi, ma un suo dipendente.
Ricordiamo l’ordinanza del Consiglio di Stato n. 2316 del 22.04.2004: “L’amministrazione (comunale) deve esercitare sulla società un assoluto potere di direzione, coordinamento e supervisione dell’attività del soggetto partecipato, che non possiede alcuna autonomia decisionale in relazione ai più importanti atti di gestione e che in concreto costituisce parte della stessa amministrazione, con la quale viene a trovarsi in una condizione di dipendenza finanziaria e organizzativa”.
Preso atto che il Sindaco Bossi, in carica e candidato alle prossime amministrative, non è evidentemente in grado di rispondere circa la gestione delle Società a controllo pubblico, benché le leggi gli attribuiscano la responsabilità dell’esercizio di un controllo analogo (art.113 L.267/2000) a quello dovuto sui conti dell’Amministrazione Comunale, esprimiamo la ns. perplessità per il fatto che il Sig. Caianiello contesti e ironizzi sui numeri che provengono direttamente e senza alcuna modifica dai bilanci Amsc da lui stesso presentati ai Consigli di Amministrazione, da lui stesso firmati e da lui stesso sottoposti all’azionista Comune di Gallarate e depositati presso la segreteria del Tribunale competente.
In contabilità i numeri si leggono e non si interpretano.
Sono incontestabili i numeri sui debiti verso le banche, sono incontestabili i numeri delle perdite di esercizio, sono incontestabili i numeri del patrimonio netto e sono incontestabili i numeri delle perdite nei vari settori dei servizi, così come sono incontestabili i numeri che riguardano l’investimento del Seprio Park e il bilancio della Seprio Real Estate.
Stanno tutti scritti nero su bianco nei bilanci aziendali.
Gli investimenti si giustificano e si pagano se producono utili attraverso maggiori ricavi o riduzione dei costi.
A questo punto dobbiamo evidenziare che alla data odierna non sono ancora stati messi a disposizione del Consiglio Comunale e dei cittadini i dati relativi all’esercizio contabile 2010.
Il Dr. Ramponi, neo-presidente di Amsc Impianti & Servizi “auspica” di tendere il più in fretta possibile al pareggio. Al Dr. Ramponi vale giusto la pena di ricordare che Amsc è nata dalla trasformazione in Spa della Azienda Speciale di proprietà del Comune che gestiva tutti i servizi e che secondo l’art. 115 della Legge 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) conserva, oltre ai diritti, anche gli obblighi anteriori alla trasformazione, che secondo il comma 4 dell’art. 114 prevede “l’obbligo del pareggio di bilancio da perseguire attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi compresi i trasferimenti”.
Questo obbligo di legge è stato disatteso nel 2007, nel 2008, nel 2009 e probabilmente anche nel 2010 e il Sindaco Mucci allora, come il Sindaco Bossi oggi, non hanno ritenuto di intervenire a tutela del patrimonio della città.
Leggere sulla stampa che qualcuno dice solo bestialità è un insulto alla cittadinanza.
Invitiamo il Dr. Ramponi, così categorico nell’affermare “niente di più falso”, a leggersi la pag. 56 del Bilancio Amsc del 2009 nella quale viene dichiarato che il mutuo di 5 milioni è stato sottoscritto per far fronte agli investimenti e riequilibrare la posizione finanziaria complessiva dell’azienda che mostrava alla fine del 2007 un Rendiconto Finanziario Cassa/Banche netto in passivo di 5.655.000 (pag. 75 del Bilancio) e una perdita di esercizio di 1.055.000.
Chi mette alla berlina l’azienda è chi genera una serie di gestioni disastrose del bene pubblico non chi le denuncia pubblicamente per il bene della città, di AMSC e dei suoi dipendenti.
Partito Democratico di Gallarate
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