“La partecipazione è ascoltare i cittadini, non aprire sedi”
Dura posizione del Pd in risposta al PdL: "Le sedi rionali testimoniano solo quanto la casta oggi al potere è disposta ad investire decine di migliaia di euro per conservare il potere"
«La partecipazione non è aprire una sede di partito nei quartieri». Il Pd contesta la "partecipazione in salsa PdL", quella rivendicata dal partito di maggioranza gallaratese nelle ultime uscite. «La recente abolizione delle circoscrizioni, avvenuta per disposizione della legge finanziaria del 2010 e salutata dall’attuale maggioranza (‘9 circoscrizioni su 10 sono inutili’, R. Calderoli) come esempio positivo di semplificazione, impone una decisa riflessione sui modi per allargare la cerchia dei meccanismi decisionali a tutte le fasce di popolazione. Il PdL ci propone la soluzione, di sapore decisamente elettorale e propagandistico, delle ‘sedi locali’, attraverso le quali dovrebbe testimoniare la propria presenza su tutto il territorio e la propria vicinanza ai rioni (gli stessi rioni che per dieci anni sono stati trascurati a favore del centro) ma che in realtà testimoniano ai cittadini una sola cosa: quanto la casta oggi al potere sia disposta ad investire – in termini economici – pur di conservarlo». Una presa di posizione dura: «le sedi locali costano, e non si può delegare la rappresentanza popolare solamente a chi se la può permettere (e sappiamo che a Gallarate solo un partito si può permettere di investire decine di migliaia di euro per una campagna elettorale)».
«A Gallarate, d’altra parte, il PD e tutti i partiti della coalizione di Centro-sinistra sono i presenti nei rioni, ascoltano le persone e le famiglie, enti e associazioni di qualsiasi natura, organizzano incontri e si confrontano con la gente. Il PD e il Centro-sinistra non hanno paura di coinvolgere le persone, e questa ‘partecipazione di cui tutti parlano’ trova nel nostro programma di coalizione (pubblicato sul nostro sito) una formulazione compiuta e coraggiosa: una partecipazione che restituisce al cittadino l’effettivo potere di incidere sulle scelte che interessano tutta la collettività e non si configura come il gesto di una ristretta cerchia che graziosamente decide di aprire il proprio sportello di rappresentanza locale».
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