Lab#ID, da quattro anni un “ponte” tra le imprese

Si festeggia alla LIUC il quarto anno del laboratorio finanziato da Camera di Commercio e Univa. Il direttore Luca Mari: “La nostra forza è essere super partes”. E per il futuro si punta sulla tecnologia NFC

Quattro candeline da spegnere e un bel regalo da parte dei finanziatori: si è festeggiato
nell’auditorium della LIUC di Castellanza il “compleanno” del Lab#ID, il laboratorio nato
nel 2007 dalla collaborazione tra l’ateneo intitolato a Carlo Cattaneo, la Camera di Commercio di
Varese, l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese e la Regione Lombardia, e incentrato
sull’applicazione dei sistemi RFId (Radio Frequency Identification). Per celebrare la ricorrenza
i responsabili del laboratorio hanno organizzato un convegno dedicato ai partner industriali e
istituzionali, nel corso del quale sono stati illustrati i risultati dell’ultimo anno di attività e alcune significative “case history” di successo.
«Non siamo l’unico laboratorio di questo genere in Italia – spiega il professor Luca Mari, Direttore
di Lab#ID – ma la nostra specificità è quella di essere un soggetto super partes: ci proponiamo
come ponte tra i potenziali utenti, desiderosi di utilizzare le tecnologie RFId, e i fornitori, mettendo
a disposizione le nostre capacità gestionali. Non abbiamo un obiettivo commerciale, non vendiamo
prodotti ed è proprio questo che ci permette di esistere e mantenere la nostra credibilità». Una
formula che nel tempo ha interessato molti soggetti: nei primi 4 anni di attività sono 47 i progetti
che hanno preso il via e oltre 140 le aziende coinvolte come fornitori. «Direi che non c’è male –
sorride Mari – il successo deriva dall’idea di occuparsi di un settore trasversale, che interessa un po’
tutto il tessuto produttivo. Dalle risposte ai questionari che abbiamo diffuso tra le aziende ci siamo
resi conto che esiste una grande fiducia: si prevede che nei prossimi anni il mercato continuerà
a crescere, anche a livello locale, tra il 10% e il 20% all’anno. Siamo inoltre vicini a un punto di
svolta importante, grazie alla diffusione della tecnologia NFC, che potrebbe essere davvero il
boom dei prossimi anni». Lab#ID punta moltissimo su questa nuova tecnologia (la sigla NFC sta
per Near Field Communication), sostanzialmente un’applicazione del principio alla base della RFId
ai prodotti consumer, che permetterà ad esempio di effettuare scambi di dati o micropagamenti
tramite un comune smartphone. Proprio in occasione del convegno di Castellanza è stato annunciato  che la Camera di Commercio supporterà questa sperimentazione con un finanziamento, dopo essersi già impegnata raddoppiando il proprio contributo (da 100 a 200mila euro) per il triennio 2010-2012 e coprendo in sostanza il “buco” lasciato da Regione Lombardia, che ha abbandonato il progetto.
«Lab#ID – ha detto Enrico Argentiero, rappresentante dell’istituzione varesina – è una delle
punte più avanzate dello sforzo con cui il sistema istituzionale sostiene le imprese sul fronte dell’innovazione tecnologica. I risultati fin qui ottenuti corrispondono al nostro obiettivo; per il futuro puntiamo a favorire l’aggregazione imprenditoriale, e in questo il laboratorio può svolgere un ruolo davvero fondamentale». Al tavolo dei relatori anche Marco De Battista per Univa: «Siamo
di fronte a una scommessa vinta per il territorio, un’intuizione che ha dimostrato sul campo tutta la sua lungimiranza e il suo valore pratico nel rispondere alle esigenze del sistema produttivo. Se indirizzata nella giusta direzione, la sinergia tra il settore pubblico e quello privato può dare risultati davvero importanti per tutto il territorio e il Lab#ID è una sintesi perfetta di questo principio».
Per quanto riguarda l’ultimo anno di attività, oltre alla crescita nel numero di progetti e di soggetti
coinvolti, si registra anche una maggiore partecipazione a eventi e convegni e un incremento
nella pubblicazione di articoli e nella comunicazione. Le iniziative del laboratorio restano
concentrate soprattutto nelle province di Milano e Varese, ma equamente distribuite tra grandi,
piccole e medie imprese; innumerevoli i settori di applicazione, tra i quali spiccano tessile e
impiantistica. Il convegno si è concluso con l’illustrazione di quattro applicazioni concrete delle tecnologie RFId completate grazie al sostegno del laboratorio: in sala i rappresentanti delle aziende
coinvolte, Banca Popolare di Bergamo, SEA, ENI e l’Energy Cluster della Lombardia, il sistema produttivo che unisce le imprese della regione impegnate nella filiera energetica. Quattro esempi
della declinazione di una tecnologia che si rivela sempre più utile nei campi più disparati,
dall’identificazione dei medicinali negli ospedali alla tracciabilità dei prodotti, dalla consegna dei
bagagli negli aeroporti alla lotta alla contraffazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Aprile 2011
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