Lezione di “tesina”, prima tappa verso la maturità

Una trentina di maturandi hanno seguito la lezione della bibliotecaria della Liuc. Un incontro per imparare l'approccio scientifico e districarsi tra le informazioni

Studenti leggono il testo dell'Esame di maturitàFare una tesina? ma è un gioco da ragazzi! Si comincia sottovalutandola e si finisce, la notte prima dell’esame, ad avere una crisi di panico. Eh, già. Perchè la tesina da portare all’Esame di Stato non è proprio una passeggiata, almeno se non si hanno quelle conoscenze di base dell’analisi scientifica.

Questo pomeriggio, giovedì 14 aprile, alla Biblioteca di Varese, la dottoressa Laura Ballestra, bibliotecaria dell’università di Castellanza Liuc, ha tenuto un corso agli studenti maturandi. Una trentina gli iscritti per un incontro dove si riteneva di accogliere al massimo 15 studenti: « La richiesta è davvero elevata – spiega la dottoressa Ballestra – L’obiettivo di questo incontro è quello di proporre ai ragazzi un approccio scientifico. Oggi si è abituati ad un utilizzo molto superficiale della rete, un mare magnum di informazioni difficili da gestire».

L’approccio è quello che Liuc sperimenta ormai da una decina di anni con i suoi studenti: « I ragazzi sono portati ad affrontare temi enormi dove spesso perdono l’orientamento. Questo incontro serve per far capire loro l’importanza di un’analisi che miri a "spacchettare" l’argomento. Consideriamo il tema della sicurezza alimentare, intesa nel senso di diritto all’alimentazione, come ci si deve rapportare? L’argomento va innanzitutto inquadrato sotto diversi aspetti: c’è quello etico, quello storico, quello geografico, quello politico. Ma ce n’è anche una culturale come la carestia del Manzoni. Quale affrontare? Una volta individuato l’aspetto, parte la ricerca delle fonti che vanno prese a seconda della propria sensibilità. Non siamo tutti uguali e la ricerca e l’uso delle informazioni dipende dalla propria cultura, dalla formazione, dagli interessi, dal proprio spirito critico».

Luogo dell’incontro, quindi, è la biblioteca pubblica: « Spesso i ragazzi si affidano a internet ignorando la grande ricchezza di testi e documenti che trovano in questi luoghi – continua la responsabile della biblioteca di Liuc – Quello che vogliamo far nascere è la curiosità di mettersi in gioco. La scuola, con le sue lezioni frontali, non riesce, spesso, a stimolare i ragazzi in una ricerca per sé e da sé. Così la rete rimane Facebook, tutto assume contorni superficiali e sfuggenti. Il livello di compessità si azzera. La ricerca, invece, è un lavoro complesso, multidimensionale, con diversi approcci. Chi pensa di affidarsi al copia e incolla da internet non sarà certamente interessato ai nostri suggerimenti. Noi parliamo con chi vuole mettersi alla prova e vuole una bussola per orientarsi tra le informazioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Aprile 2011
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