Capoeira a Castellanza, ecco il maestro Camisa
L’associazione Abadá porta in Italia il massimo esponente dell’arte brasiliana a metà tra lotta e danza. Sabato e domenica alla palestra Leonardo da Vinci due incontri pubblici in collaborazione con Avis
Il nomignolo di Mestre (maestro) è quantomai azzeccato: José Tadeu Cardoso, detto appunto Mestre Camisa, è considerato il fondatore della moderna capoeira, colui che ha rilanciato negli anni Ottanta quest’arte tipicamente brasiliana e ha formato generazioni di capoeristi in patria e nel mondo. Il suo primo viaggio in Italia lo ha portato a Legnano per prendere parte al Terzo Incontro Internazionale di Capoeira, in programma da oggi fino a domenica 22 maggio, che prevede una serie di lezioni destinate agli iscritti (attese oltre 100 persone da tutta Europa) e incontri pubblici a Legnano e Castellanza. La manifestazione è organizzata dall’associazione Abadá, fondata proprio da Mestre Camisa nel 1988 e attiva in oltre 56 nazioni tra cui, da dieci anni, anche l’Italia, in collaborazione con Avis Legnano, che trasformerà l’evento in una grande festa a favore della donazione di sangue.
Definire la capoeira non è facile: la leggenda narra che gli schiavi arrivati dall’Africa la inventarono per mascherare, con musica, canti e danza, i loro allenamenti di lotta, ingannando così i loro padroni. Considerata a lungo un’attività sospetta, è stata rivalutata a partire dagli anni Trenta sotto l’influsso di Mestre Bimba (di cui Camisa è l’allievo) e negli ultimi decenni si è diffusa ben al di là dei confini brasiliani. L’associazione Abadá, presente da due anni a Legnano grazie all’istruttore Luiz Gavião, si distingue per l’impegno a favore della diffusione della cultura brasiliana, ma anche per l’attività in campo sociale. «La capoeira – ha spiegato Gavião nel corso della presentazione ufficiale dell’evento – si basa su valori molto forti: condivisione, disciplina, rispetto per l’avversario. Questo sport è uno strumento di integrazione per i soggetti più deboli e una forma di educazione per i bambini: una delle poche, se non l’unica, nelle favelas brasiliane». L’abbinamento con la donazione del sangue non è una novità: «Nel 1999, in occasione dei Mondiali di capoeira a Rio de Janeiro, abbiamo fatto segnare un record: 6mila capoeiristi hanno donato il sangue in un solo giorno». «Abadá è impegnata da anni in varie campagne sociali – aggiunge Mestre Camisa – ma questa che stiamo portando avanti con l’Avis è quella che mi rende più felice: il sangue è un bisogno che travalica le frontiere e raggiunge tutto il mondo allo stesso modo. Il sangue non si fabbrica, non si compera, è un bene prezioso di tutti e per tutti».
Gli appuntamenti della manifestazione aperti al pubblico sono in programma sabato pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30 e domenica mattina dalle 10 alle 12 alla palestra Leonardo da Vinci di Castellanza, in via dei Platani, dove si terranno esibizioni dimostrative di capoeira. Sabato sera alle 19 il clou della tre giorni, con un grande spettacolo pubblico nel centro di Legnano a cura dell’associazione Abadá. «È un modo per trovare nuovi volontari – spiega il presidente di Avis Legnano, Roberto Stevanin – ma anche per diffondere una visione vera e diversa della capoeira, che non è solo la danza folcloristica raccontata dai turisti. La capoeira persegue i medesimi valori di Avis, come la solidarietà, il rispetto reciproco, l’aiuto al prossimo. La storia travagliata di questa danza, che ormai è diventata un vero fenomeno culturale, è la testimonianza più evidente del desiderio di integrazione che sta alla sua base».
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