Giornata dello studente tra balli, videogiochi e sport
Una giornata totalmente autogestita per gli studenti del Don Milani: “L’unica cultura che riconosciamo è quella delle idee che diventano azione”

Una mattina di scuola dove per 5 ore la didattica è stata messa da parte per far spazio a ciò che più poteva interessare ai ragazzi quindi: Play Station, X-box, musica, balli, film, creatività, tanto sport (calcio, basket, pallavolo. Per calcio e basket sono stati utilizzati i campi a Tradate in via Roma) ma non solo, perché ci sono stati anche gruppi di persone che spontaneamente hanno chiesto di poter ripassare con alcuni professori le materie più critiche (soprattutto i futuri maturandi), oppure, come i compagni della 4° Turistico che si sono dedicati a mettere in pratica il loro indirizzo, immedesimandosi in esperti animatori turistici, organizzando giochi e divertenti situazioni. Il tutto completamente autogestito e controllato dai ragazzi.
«Proprio da questo dettaglio era basata la richiesta inoltrata al Dirigente Scolastico Adriana Battaglia che poi era diventato anche uno degli obiettivi della manifestazione – prosegue Damiani -: responsabilizzare i ragazzi facendogli partire da zero l’organizzazione: chi si è procurato le attrezzature, chi ha cercato (campi sportivi) e organizzato (atrio scuola) i locali, chi ha strutturato gli orari dei professori (che per legge comunque devono sorvegliare), chi ha raccolto le iscrizioni dei compagni nei rispettivi laboratori, e successivamente chi ha scritto gli elenchi delle presenze o assenze. Un grande coinvolgimento di persone, con percorsi e conoscenze diverse (infatti, il Don Milani ha 6 indirizzi di studi), ma tutte unite e concentrate per la realizzazione di un solo scopo. Anche sul concetto di unità si è voluto lavorare particolarmente. Grazie a questa manifestazione, per la prima volta da quando ci sono diverse sedi staccate l’una dall’altra, i compagni, fino ad oggi quasi inconsapevoli di far tutti parte della stessa scuola, hanno potuto mischiarsi socializzando e condividendo strutture diverse da quelle normalmente frequentate assaggiando le diverse realtà che la loro scuola propone quotidianamente».
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