“Ascoltiamo gli elettori e lasciamo da parte inutili risse interne”
Cinque membri del Pd varesino, fondatori di Prossima fermata Varese, commentano le voci secondo cui ci sarebbero “zuffe” e “risse interne” al partito provinciale
Riceviamo e pubblichiamo
Le elezioni amministrative si sono concluse da appena una settimana. Luisa Oprandi ha ottenuto uno storico risultato, portando per la prima volta il centrosinistra al ballottaggio e perdendo di misura. Nel centrodestra si è aperta una battaglia per gli assessorati e Fontana è già in evidente difficoltà a tal punto da chiedere il sostegno esterno dell’Udc.
Il vento sembra veramente cambiato e il Partito democratico ha oggi una grande occasione. Vince chi presenta candidati credibili e progetti di rinnovamento: così è stato a Milano, così a Gallarate e a Malnate. Anche a Varese è successo altrettanto.
Ci dispiace oggi leggere il Corriere della Sera e il blog del Senatore Paolo Rossi, involontario protagonista di questa vicenda. Leggiamo di “zuffe” e “risse interne” al Pd di Varese.
È evidente che il messaggio degli elettori è ancora una volta trascurato e ignorato. Oggi ci chiedono di dar voce alla società e di rappresentare un sincero cambiamento. Ci viene chiesto anche di smettere di ragionare sul nostro “ombelico”. Qualcuno è convinto di poter oscurare questo messaggio, buttandola, appunto, in rissa. Non li seguiremo.
Sono necessarie, però, alcune precisazioni da parte nostra. Nella vicenda vengono coinvolti i cosiddetti “rottamatori” a causa di alcune dichiarazioni inopportune del consigliere Mirabelli.
Quando siamo intervenuti nel dibattito interno e pubblico del Pd, lo abbiamo sempre fatto mettendoci la faccia e firmando con nome e cognome. Non ci appartengono, quindi, alcuni commenti anonimi firmati come “rottamatore” o “rottamatrice”. Chi accentua queste divisioni non capisce le nostre priorità: siamo e rimaniamo semplicemente del Pd.
Gravi e grossolane sono, invece, le dichiarazioni di chi insinua che non abbiamo sostenuto la candidatura di Luisa Oprandi. Oltre a non essere vero, questo atteggiamento è dannoso. Gli elettori del Pd sono stanchi di uno sterile tiro al bersaglio dove nessuno vince.
Abbiamo condiviso e sostenuto la candidatura di Luisa Oprandi con passione ed entusiasmo e lo continueremo a fare. Piuttosto abbiamo chiesto che le primarie rafforzassero la sua candidatura, che le fosse dato più tempo per la campagna elettorale e che non fosse designata all’ultimo dopo inutili “fughe al centro”.
Speriamo ora che finalmente si fermino le sterili polemiche interne. Sono inutili e non interessano a nessuno.
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