Per salvare il fiume scende in campo la Regione

Primo incontro a Fagnano tra gli enti locali e i membri del Consiglio Regionale: servono risorse economiche e l'approvazione del Piano d'Ambito. Ma per il momento non c'è nessun impegno concreto

Piove sul bagnato in riva all’Olona: ci si è messo anche il temporale che si è abbattuto su Fagnano Olona a ostacolare la riunione svoltasi oggi nella sede del Comune per fare il punto sulle condizioni di inquinamento del fiume, con la partecipazione del Consiglio Regionale e della Commissione Ambiente e Protezione Civile, ed effettuare un sopralluogo “sul campo” di cui le cattive condizioni meteo hanno necessariamente limitato la portata. L’incontro, fortemente voluto dal consigliere regionale Giangiacomo Longoni e dal presidente della Commissione Giosuè Frosio, è servito soprattutto a portare il problema-Olona all’attenzione della Regione, ma almeno per il momento non ha partorito soluzioni concrete né fatto intravedere piani di intervento.

Eppure al capezzale del “grande malato, ma non incurabile”, come lo definisce il presidente dell’ARPA regionale Enzo Lucchini, sono arrivati davvero in tanti: oltre a Longoni, i consiglieri regionali Luciana Ruffinelli, Stefano Tosi e Cesare Bossetti, l’assessore provinciale Alessandro Bonfanti, i sindaci del territorio (Celestino Cerana per Marnate, Luigi Melis per Solbiate Olona, Fabrizio Caprioli per Gorla Maggiore, Giorgio Volpi per Olgiate Olona, Giuseppe Migliarino per Gorla Minore e naturalmente Marco Roncari per Fagnano, oltre a rappresentanti di Castellanza e Legnano), i membri della Commissione Ambiente, i rappresentanti di Legambiente, del Consorzio Fiume Olona e dell’associazione Amici della Terra. Il problema è che, per “guarire”, l’Olona ha bisogno di risorse economiche, e non possono arrivare tutte dalla Regione, che secondo Viviane Iacone, dirigente regionale della Struttura Pianificazione Acque, avrebbe bisogno di ben 5 miliardi di euro per risanare tutti i corsi d’acqua lombardi. Dove reperire questi fondi, o almeno quelli necessari alla bonifica del fiume che scorre nel Medio Olona? Qui le strade si dividono: Frosio propone di sbloccare una parte dei fondi comunali resi inutilizzabili dal patto di stabilità, ma alcune amministrazioni rispondono che “non se ne parla neanche, noi la nostra parte l’abbiamo già fatta”. I Comuni, dal canto loro, si dicono disponibili a introdurre un aumento delle tariffe, facendo ricadere almeno in parte sui cittadini i costi dell’intervento, a condizione però che anche la Regione contribuisca con un finanziamento.

La questione, comunque, non riguarda esclusivamente la copertura finanziaria: manca anche una mappatura completa e attendibile delle acque del territorio, che dovrebbe essere realizzata dal Piano d’Ambito, lo strumento fondamentale dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale, la nuova struttura provinciale incaricata di gestire i servizi idrici). Il Piano in questione, tuttavia, è bloccato da ben cinque anni in provincia, tra dibattiti e rinvii, e senza di esso è impossibile pianificare un intervento strutturale che riguardi l’intero corso del fiume. Anche perché in gioco non ci sono soltanto gli interessi dei singoli comuni – che pure puntano a valorizzare un fiume recentemente “riscoperto” anche dai cittadini – ma quelli dell’intero paese, visto che l’Olona scorre proprio sul territorio che ospiterà l’Expo del 2015, tra le cui tematiche, guarda caso, c’è appunto l’acqua.

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Pubblicato il 13 Luglio 2011
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