Porfidio sulle nomine Agesp: “Fateci vedere i curricula”
L'ex-consigliere comunale de "La Voce della Città" continua imperterrito a "frustare" la politica e adesso chiede i curriculum dei nuovi dirigenti Agesp freschi di nomina
Audio Porfidio, nonostante la decisione di chiudere la sua lista civica "La Voce della Città", continua a farsi sentire sulle vicende politiche cittadine pù attuali. Se la voce non c’è più la penna continua a viaggiare veloce ed ecco un nuovo comunicato sulle nuove nomine Agesp tuonando contro quelle che, a suo dire, sono "le mani sulla città".
Pensavamo di aver già visto uno spettacolo indegno con la Giunta messa insieme faticosamente in un mese tra litigi e imposizioni dall’alto e con il tira e molla inscenato per l’assegnazione della presidenza del consiglio comunale, ma questa amministrazione ci fa capire una volta di più che non c’è mai limite al peggio. L’indecoroso mercato per le poltrone Agesp è l’ennesima dimostrazione della bassissima qualità di questa maggioranza, che interpreta il proprio ruolo di governo con l’unico fine di impadronirsi del potere e gestirselo per farsi gli affari propri, riportando alla mente il film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi.
Le nomine effettuate dal sindaco gridano vendetta e dovrebbero suscitare un moto di vergogna nei cittadini: le società partecipate sono diventate ancora una volta, senza un minimo di pudore, l’ufficio di collocamento dei “trombati” e degli esclusi delle elezioni amministrative. Nei consigli di amministrazione trovano spazio persone che non hanno alcuna competenza manageriale né qualifica professionale specifica per i ruoli a cui sono stati nominati, con assoluto spregio per l’importanza che le stesse società, che devono confrontarsi sul mercato e offrire servizi essenziali ai cittadini, rivestono. Le società del gruppo Agesp dovrebbero essere amministrate da manager di provata capacità ed esperienza, come accade in altre città come Gallarate in cui gli stessi ruoli sono affidati a fior di professionisti dotati di competenze specifiche. Invece a Busto Arsizio l’unico criterio di scelta è quello dell’appartenenza ad un partito o ad una corrente di un partito, e la distribuzione dei posti segue le più becere regole della spartizione partitocratica, senza il minimo rispetto delle regole meritocratiche di cui tutti si sciacquano la bocca. E il sindaco obbedisce.
Chiedo pertanto ai consiglieri comunali eletti, che siano di maggioranza o di opposizione non importa, purché siano intellettualmente onesti e di buona volontà, di rivolgere pubblicamente al consiglio comunale e alla Giunta la proposta di pubblicare in modo trasparente tutti i curricula dei consiglieri di amministrazione nominati dal sindaco negli enti e nelle società partecipate, in modo da far capire ai cittadini sulla base di quali criteri e in virtù di quali competenze e qualifiche sono stati scelti gli amministratori delle società pubbliche, che – sarebbe bene ricordarlo ogni tanto – sono un patrimonio della città e dei cittadini e non dei partiti, che invece di valorizzarle e renderle efficienti le utilizzano come ufficio di collocamento per i “trombati” e gli esclusi delle elezioni amministrative. Sarebbe un’occasione per i cittadini di Busto Arsizio di rendersi finalmente conto del livello di degrado a cui la politica è riuscita ad arrivare, con totale disprezzo di un consenso popolare che avrebbe dovuto indurre gli amministratori alla responsabilità di governare con attenzione e oculatezza.
La “Voce” è senza voce ma di fronte a certi scempi non è possibile stare in silenzio.
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