Fontana si dimette dall’Anci, le reazioni dei colleghi
In tanti hanno espresso parole di stupore, dispiacere o anche di solidarietà nei confronti del sindaco di Varese che, di fronte alla minaccia di essere espulso dal partito, ha deciso di dimettersi e di non aderire allo sciopero
Il sindaco di Saronno Luciano Porro critica duramente la scelta del primo cittadino di Varese, Attilio Fontana, di rinunciare alla protesta: «Ci eravamo sentiti lunedì, sia con lui che con il sindaco di Tradate – spiega Porro -. Avevamo deciso come aderire. Ora questa marcia indietro è sconcertante, solo per un ordine di partito».
Per Alessandro Vedani, ex-sindaco di Buguggiate, ha vinto il Federico Barbarossa «con l’avallo di una forza politica, alla quale mi onoro di appartenere, che ha sempre spiegato che il sogno di uno Stato federale nasce dal basso e che i comuni e le comunità locali ne sono elemento fondante e fondamentale. Ha fatto bene Fontana a rispettare una prescrizione del consiglio federale della lega Nord che – anche se non condivisa – è pur sempre stata definita in un organismo legittimato. Non ha prestato il fianco ad un siluramento che gli avrebbe impedito di esprimere in futuro il proprio pensiero critico».
Il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli non condivide l’idea dello sciopero dei sindaci previsto per domani dall’Anci e annuncia che non prenderà parte a questa iniziativa. Su Fontana ha parole di comprensione: «Credo che sia una prova di coerenza quella di Fontana, confermo la mia massima stima nei suoi confronti».
Delusione per il primo cittadino di Malnate Samuele Astuti rispetto alla decisione presa dal sindaco di Varese, Attilio Fontana, di non aderire alla protesta: «Mi dispiace veramente che la lega abbia tarpato le ali al sindaco Fontana che ha portato avanti da vero guerriero una battaglia di civiltà. Come spesso Fontana ci ha detto la ripresa dalla crisi sociale e politica nella quale viviamo deve partire dai territori e dai comuni. Noi continueremo su questa via»
A Gallarate nessuno "sciopero", neppure simbolico: in Comune non è prevista nessuna forma di protesta nella giornata del 15 settembre, scelta dai sindaci d’Italia per segnalare al governo di Roma l’insostenibile situazione degli enti locali. Il sindaco Edoardo Guenzani ha preferito evitare qualsiasi forma di adesione: la decisione sarebbe stata presa per non creare disagi ai cittadini.
Per il sindaco di Daverio Alberto Tognola: «Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi saremo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi».
Il sindaco di Comerio Silvio Aimetti se la prende con Bossi che ha definito la protesta dei sindaci una perdita di tempo: «Senza voler essere irriguardoso vorrei dire al Ministro Bossi che domenica al posto di andare alle sorgenti del dio Po con il cerchio magico (ma dove siamo finiti !), potrebbe venire nel mio piccolo comune a bere un po’ di acqua del cudè, ne abbiamo tanta, risparmierebbe un po’ di soldi per la benzina e la scorta.».
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