La scure dei tagli anche sulle scuole materne?

Le scuole dell’infanzia sono spesso gestite da fondazioni che sopperiscono a mancanze sul territorio. La finanziaria ha quasi dimezzato il contributo, ma c’è attesa per la notizia di un ripristino

Agitazione nelle scuole materne dell’infanzia, sia in quelle comunali che in quelle gestite da fondazioni o associazioni. I pesanti tagli della manovra finanziaria hanno colpito anche questo settore per diversi milioni di euro, ma il tutto dovrebbe essere ripristinato nelle prossime settimane. «I tagli da parte del ministero ci sono stati – spiega Silvano Rolandi, presidente della sezione varesina della Federazione Italiana Scuole Materne -. Ma in ogni finanziaria questi tagli vengono poi ripristinati. Dopo la manifestazione che abbiamo fatto a Milano a giugno, ci è stato garantito che i contributi sarebbero stati riattivati, altrimenti sarebbe stato il caos. Avremo i dettagli il prossimo 6 o 7 ottobre, durante il nostro congresso nazionale a Roma».
 
La situazione della scuole materne è piuttosto complicata perché non tutte sono gestite dallo Stato e molte sono di tipo privato, gestite da fondazioni che sopperiscono una “mancanza di servizio” da parte del territorio. Queste fondazioni, oltre una retta da parte delle famiglie, rimangono in piedi grazie al contributo del Ministero, della Regione e spesso anche del Comune.
Due esempi sono la scuola materna Saporiti di Tradate e l’asilo infantile di Abbiate Guazzone, entrambe sostenute da due fondazioni. «A giugno si prospettavano tagli dal Ministero del 40 per cento – spiega Rita Macchi della Saporiti -. Su un contributo annuo di 120mila euro, sarebbe stato un taglio insostenibile, che non sapremmo dove andare a ripianare».
A Tradate, come in altri comuni, c’è un contributo comunale per queste scuole materne di circa 90 euro a bambino al mese, più un contributo di 4mila euro annui per sezione. «Un aiuto sicuramente importante che ci permette di non gravare ulteriormente sulle famiglie – prosegue la Macchi -. Il nostro tipo di scuola, oggi, è una scelta quasi obbligata per i genitori perché le strutture statali non bastano sul territorio. Alzare troppo la retta alle famiglie sarebbe un danno enorme».
 
C’è quindi grande attesa nelle scuole materne per capire l’entità del contributo ministeriale. «La Regione Lombardia ha sostanzialmente confermato il proprio contributo, che dovrebbe essere di mille euro a sezione – prosegue Rolandi -. Sul contributo comunale devono essere le singole scuole a chiedere alle varie amministrazioni. Quello che per noi è importante è che il Ministero capisca l’importanza di questi istituti. Non ci devono essere tagli per una situazione che riguarda sempre l’istruzione dei nostri bambini, seppur in età prescolare».

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Pubblicato il 29 Settembre 2011
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