5 Stelle insiste: “Con i tagli agli emolumenti risparmi per 20 mila euro”
Il Movimento torna a spingere sulla proposta di delibera per il taglio del 10% dei gettoni di presenza e del 5% degli indennizzi per assessori, sindaco e presidente del consiglio: "Non è demagogia, serve a dare l'esempio"
Il Movimento 5 Stelle non demorde e rilancia la proposta di delibera per la riduzione del 10% del gettone di presenza dei consiglieri comunali e del 5% lo stipendio del presidente del consiglio, del sindaco e degli assessori: «La nostra proposta di delibera segue un articolo del nostro programma, in quanto non ce lo siamo dimenticato e non lo abbiamo riposto nel cassetto dopo le elezioni»- scrivono sul loro sito, rimarcando che «nonostante questa proposta ha scatenato una marea di opinioni contrarie (in particolare quelle di Cornacchia e del Pd) e accuse di demagogia la nostra analisi continuerà nei prossimi giorni con lo studio di quanto la riduzione possa comportare in termini di risparmio con l’aiuto del Presidente Cornacchia che si è impegnato a far pubblicare sul sito del comune tutti gli emolumenti. Sappiamo bene infatti che nei comuni c’è poco “da magnà” per chi fa bene il suo lavoro, ma sappiamo anche che un segno, seppur debole, va dato».
Secondo Sablich e i suoi «l’unico ad aver compreso a fondo la proposta del Movimento 5 Stelle è il capogruppo del Pd Stelluti che, senza sbandierarlo, ha deciso di rinunciare sin dall’inizio al gettone di presenza ma – continuano – Non ci pare giusto nemmeno togliere del tutto il gettone, perchè comunque si tratta di impegno e sacrificio e sappiamo anche noi che esistono delle spese da sostenere (il Movimento 5 Stelle rifiuta però i milionari rimborsi elettorali)».
Da un rapido calcolo effettuato si potrebbe risparmiare più di 20.000€ l’anno (l’ammontare che viene ad esempio percepito da uno o più consiglieri di un CDA di una partecipata comunale) dando un – ripetono – un segno. «E siccome – concludono – una riduzione del 10% del gettone di presenza viene ribadita da tutti come esigua e demagogica, citiamo il seguente articolo della esigua e demagogica "Finanziaria 2010", cioè il Decreto Legge 78/2010 convertito in legge L.122 il 31/7/2011.
– Riduzione Indennità e gettoni di presenza (art. 6, comma 3)
Ridotti del 10% indennità e gettoni di presenza a qualunque titolo corrisposti dalle “pubbliche amministrazioni”. Le pubbliche amministrazioni cui fa riferimento la norma sono quelle inserite nel conto economico consolidato della P.A., come individuate dall’ISTAT ai sensi dell’art. 1 commi 2 e 3 della legge 196/2009, che comprende gli enti locali e le Regioni;
e ancora:
– Riduzione compensi organi di amministrazione e di controllo di società pubbliche (art. 6, comma 6)
La norma, che si applica alle società inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione e a quelle possedute direttamente o indirettamente (come precisato in sede di conversione) in misura totalitaria, prevede una riduzione del 10% del compenso di cui all´articolo 2389, primo comma, del codice civile. La previsione non si applica alle società quotate e alle loro controllate (come precisato sempre in sede di conversione)». Anche questa è demagogia? Si chiedono.
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