Dopo il furto, maestro d’arti marziali offre un corso gratis ai ladri
L'associazione "Energia e forma" aveva subito un furto con atti di vandalismo. Le indagini avanzano, ma il maestro offre una "via di redenzione": «Se vi consegnate, ritiro la denuncia e vi insegno il tai-chi»
L’evangelico “porgi l’altra guancia” in salsa zen. Ne offre un saggio l’associazione sportiva locale “Energia e Forma”, decisa ad offrire un’occasione di riscatto ai ladri che l’hanno colpita lo scorso 18 settembre.
Nella notte di quella domenica qualcuno si introdusse nel tendone del parco Berrini, dove era custodito il materiale necessario alla “Festa del Tai Chi”, in corso dalla giornata precedente. La mattina, davanti agli occhi di Francesco Curci, responsabile di “Energia e Forma” e promotore dell’evento, si presentò un amaro spettacolo: «Erano sparite attrezzature sportive, impianti audio, libri e magliette per un valore di 4mila euro. Un danno importante per un’associazione senza scopo di lucro come la nostra, che, oltretutto, al Parco Berrrini stava promuovendo un evento completamente gratuito, sia per le scuole aderenti che per i semplici partecipanti».
Grazie all’intervento del sindaco Enzo Grieco, la giornata di festa è stata recuperata lo scorso 2 ottobre, ma gli autori del furto, che avevano anche sbrindellato la bandiera della pace e buttato a terra il cibo custodito nel tendone, non sono ancora stati identificati, nonostante un casco da moto, forse di uno di loro, dimenticato sul posto. «Non vorremmo che questo spiacevole episodio venga facilmente archiviato – commenta Curci -. Per questo, dopo aver esposto una regolare denuncia ai Carabinieri, abbiamo interpellato anche un’agenzia investigativa privata. Con buoni risultati, perché il cerchio dei sospetti si è ormai ristretto».
Tuttavia, non è per vendetta che il responsabile di “Energia e Forma” sta investendo risorse nell’indagine: «Tutt’altro – commenta -. Intanto, ci preme recuperare il maltolto, che per un’associazione sportiva come la nostra ha un peso economico notevole. Ma soprattutto vorremmo riabilitare quel ‘capitale umano’ che si nasconde dietro il furto. Del resto, il Tai Chi, e, in particolare, il modo in cui lo interpreta la nostra scuola, lavora sulla crescita interiore, sullo sviluppo delle potenzialità individuali perché ciascuno possa vivere al meglio e in armonia con se stesso e con gli altri. Un’opportunità che non mi sento di negare a nessuno, neanche a chi ci ha sfregiato. Da qui il mio appello: se i responsabili si costituiranno e restituiranno la refurtiva, non solo ritirerò la denuncia a loro carico, ma li accoglierò in una delle diverse palestre della provincia in cui tengo i miei corsi, gratuitamente». Francesco Curci ha pensato a tutto, anche al caso in cui i ladri si siano già sbarazzati della refurtiva e non siano più in grado di restituirla: «Chiederò loro di spendere l’equivalente del maltolto in opere di supporto alla nostra associazione o ai servizi sociali del paese», spiega l’insegnante di Tai Chi. Insomma, sembra dire Curci, ognuno è artefice del proprio destino e a chi riconosce di aver sbagliato è giusto offrire una possibilità di redimersi in modo costruttivo. «Anche perché uno dei principi del Tai Chi insegna a non oppore mai forza contro forza. Meglio accettare l’offesa, non per subirla, ma per trasformarla in un’occasione di arricchimento per sé e per l’altro», aggiunge il maestro.
Alla mano tesa di Curci si affianca quella del sindaco, lieto di sostenere anche questa nuova ed originale proposta targata “Energia e Forma”. Sta ai ladri, ora, decidere su quale carta scommettere, se aggrapparsi alle sempre più deboli speranze di restare anonimi e impuniti o se uscire allo scoperto con un atto di umiltà. Scoprendo che la strada del riscatto può passare dal Tai Chi.
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