Recalcati è arrabbiato nero
"Nessuno dei miei giocatori ha mai vinto niente. Di là McIntyre ha sputato l'anima e ci ha dato una lezione". Tante le insufficienze gravi tra i biancorossi
Charlie Recalcati, come noto, è un signore e riesce a contenere la rabbia nel dopo partita. Ma se il suo tono resta piuttosto pacato (pur alzandosi con il passare delle parole), il succo della sua conferenza stampa è durissimo. «Spero che sia una sconfitta salutare e forse ne avevamo bisogno: siamo una squadra nuova che magari ha creduto di essere su piani alti per via delle vittorie recenti. E si è dimenticata quello che è in realtà: una compagine bella quando è altruista, quando si sacrifica e quando fa circolare la palla. La Virtus è stata più brava: nonostante i suoi problemi è riuscita a reagire e a non preoccuparsi di qualche errore, così ha disputato una partita vincente».
Il tecnico varesino non cerca scuse, anzi: «Inutile parlare di quanti tiri liberi in meno abbiamo avuto o ricordare qualche acciacco di Rannikko e Hurtt: al netto di tutto, siamo stati non sufficienti, abbiamo perso 22 palloni, tirato male e siamo finiti sotto di 15 dopo un periodo. Come è possibile vincere in queste condizioni? Dirò di più: avessimo perso di 7 senza subire quegli ultimi canestri, sarebbe comunque stata un’eresia per quanto si è visto in campo».
Infine, l’affondo diretto: «Nel mio spogliatoio, in carriera, nessuno ha mai vinto niente di importante e quindi certi approcci non li capisco. Prendete dall’altra parte McIntyre: era acciaccato, sta per andarsene, ha una bacheca piena di trofei eppure ha giocato sul dolore ed ha sputato l’anima. Quando si parla di esempi dello sport, io vi cito Terrell. Noi invece non siamo stati capaci di isolarci, di chiudere fuori dalla porta i complimenti della stampa, l’esaltazione dei tifosi, la voglia degli sponsor. Ora ci dovremo fare un bell’esame di coscienza e provare a ripartire, pur sapendo che domenica a Siena sarà molto dura».
E a chi gli chiede di Hurtt, l’ex ct azzurro spiega: «Non è stato sufficiente, come in altre occasioni. Aveva dolore per una botta riacutizzatasi oggi, ma la sua partita è stata comunque non sufficiente».
Che Recalcati si sia fatto sentire anche nello spogliatoio lo conferma anche Daniele Demartini, autore di una prova tutto sommato positiva: «Vero, Charlie non era per niente contento dopo la gara – ammette il play, facendo capire che i toni non sono stati leggeri – ma ha ragione. Abbiamo giocato una gara molto negativa, sbagliando tutto in attacco all’inizio ma soprattutto cominciando male in difesa. Ciò ci ha tolto ritmo e la cosa è andata avanti fin dopo l’intervallo. Alla fine del terzo periodo siamo riusciti a prendere un po’ di continuità anche perché abbiamo difeso meglio, però non è stato sufficiente».
Chi sorride invece è l’ex Niccolò Martinoni, a lungo sul parquet pur senza acuti personali. «Eravamo davvero messi male alla vigilia – conferma il lungo della Virtus – e c’era il rischio di sbragare. Invece siamo riusciti a giocare una buona partita e a cogliere due punti importanti».
PAGELLIAMO – Demartini 6,5 (Esce dalla panca con buon impatto); Hurtt 4 (La faccia di un infermiere incaricato di fare un’operazione a cuore aperto…); Stipcevic 6,5 (Sta a galla con qualche buona soluzione, ma sbaglia anche diverse cose); Rannikko 4,5 (Peggior partita da quando è a Varese?); Talts 4 (Nulla di buono dall’Estonia, lato A); Diawara 5,5 (Corrente alternata, non aiutato dagli arbitri); Reati 5 (Un po’ di difesa e stop); Garri 6 (Un quarto da protagonista, poi fatica anche lui); Kangur 5 (Nulla di buono dall’Estonia, lato B); Ganeto 7 (Gran parte della rimonta è merito suo, almeno in attacco).
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