Arriva l’ex ministro Romano, comune e provincia gli negano la sala
Convegno dei Popolari italia Domani con un pizzico di polemica. Francesco Saverio Romano: "Andiamo nel Ppe"
Il compito che la storia ha assegnato ai «Popolari Italia Domani» dell’ex ministro dell’agricoltura Francesco Saverio Romano sembrava essersi esaurito con la caduta del governo Berlusconi, al quale il politico siciliano garantiva pochi voti di maggioranza, e dal quale ha avuto in pochi mesi alcune manifestazioni di stima. Prima la nomina a ministro, e poi un voto parlamentare a lui favorevole, dopo una richiesta di sfiducia partita a seguito di un guaio giudiziario: contro Romano pende da luglio una richiesta di rinvio a giudizio a Palermo per concorso in associazione mafiosa dopo un’inchiesta durata otto anni.
Ma ciononostante Romano ha riorganizzato la sua pattuglia e sta viaggiando per l’Italia per far nascere, dal basso, un vero e proprio partito radicato nel territorio, di centro, «alternativo alla sinistra radicale, al populismo, e anche al qualunquismo del terzo polo nazionale». Polemico con l’ex amico Casini (è uscito un anno fa dall’Udc) ma favorevole a Berlusconi, a cui propone di accelerare il cammino verso un nuovo partito popolare europeo: «Oggi stanno governando i mercati finanziari, noi invece vogliamo guardare al popolo, e presenteremo presto una proposta di legge per fissare a 1000 euro le pensioni minime e non oltre 7mila le massime».
A Varese, dove Lega e Pdl hanno ottimi voti, il ministro è stato accolto con indifferenza, che il responsabile provinciale Antonino Trio ha denunciato davanti ai suoi sostenitori: «Ci hanno negato una sala ufficiale. E non so spiegarmi perché – afferma – avevamo chiesto al comune e anche alla provincia un luogo istituzionale – continua- insomma , l’ex ministro ha contribuito così tanto a dare una mano al Governo Berlusconi e questo è il ringraziamento?».
I Pid non sono così isolati nello schieramento politico: hanno persino aggregato esponenti provenienti da schieramenti completamente opposti. Tra i suoi esponenti spicca ad esempio un funzionario dell’Inps, Nicola Flavio Abaleo, che è stato alle ultime comunali il candidato del Fronte Indipendentista Lombardia a Brebbia: «Ma sono mezzo siciliano e quindi adesso mi sento tornato a casa» commenta scherzando, «Sono quello che ha fatto perdere la lega» aggiunge.
Il Pid ha anche una responsabile dei giovani, Elena Trio, e punta molto sulle competenze che ha già. Ad esempio, Abaleo, che lavora all’urp del’Inps, sarà responsabile del settore previdenza; Sebastiano Mangiafico, impiegato in tribunale, sarà responsabile Grazia e giustizia. Carlo Silvestro, imprenditore, sarà responsabile del settore imprese; Antonino Immobile si occuperà di terza età, e ai diritti del lavoratori c’è Antonio Anfiteatro. Alla squadra vanno aggiunti il presidente provinciale Enrico Menniti, settore finanza e banche. C’era anche l’onorevole Luigi Baruffi, responsabile regionale e Massimo Li Pepi del Movimento Pace, alleato prezioso da oggi per il Pid; a Reggio Calabria è attivo nell’Acu, una associazione di imprese «che nasce dall’humus cristiano e che si dedica alle opere».
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