“La Svizzera è la mia nuova casa e mai tornerei indietro”

Perché il Canton Ticino piace così tanto ai varesini e che cosa invece non piace del nostro paese? Alcuni lettori provano a spiegarlo raccontando la loro esperienza

annessione alla svizzera?«In undici anni e mezzo da lavoratrice in Svizzera e in tre e mezzo da residente, non ho ancora trovato un aspetto negativo della vita qui, né un motivo per cui me ne tornerei in Italia». Non ha dubbi Elena in merito alla sua scelta di lasciare il paese. La sua storia è arrivata insieme al botta e risposta dei lettori su un ipotetico "Varesotto ticinese". Lei il cambio di confine l’ha fatto davvero e non ha nessuna intenzione di tornare indietro, ribadisce. Che cos’ha di così speciale la Svizzera, viene da chiedersi ma anche, che cosa non ha più di speciale il nostro paese? «Ecco il mio caso – ci scrive Elena -: laureata in Ingengeria Elettronica, senza lavoro per quasi 2 anni dopo la laurea (in larga parte perché "femmina"). Quattro anni di lavoro in Italia, il primo di puro sfruttamento tramite piccole consulenze con "contratti alternativi", 1 tramite agenzia interinale con contratto rinnovato piu’ volte alle 17.30 del giorno precedente alla scadenza, 2 con contratto a tempo indeterminato. Frontaliera in Svizzera per 7 anni, manager in una azienda; Residente da quasi 4 anni. Dunque parlo per esperienza reale vissuta. Il Sig. MC ha riassunto in modo perfetto alcune delle condizioni di vita in Svizzera. Alle sue osservazioni se ne potrebbero aggiungere moltissime altre. In 11 anni e mezzo da lavoratrice in Svizzera e in 3 e mezzo da residente, non ho ancora trovato un aspetto negativo della vita qui, né un motivo per cui me ne tornerei in Italia».

M.C. è un altro lettore, porta la sua testimonianza di lavoratore frontaliere: «Lavoro in Svizzera da qualche mese e mi è bastato poco per constatare le differenze con l’Italia». «Sono laureato – prosegue – e in Svizzera ho trovato aziende disposte ad assumermi anche se giovane e con poca esperienza, dopo aver superato colloqui e test di valutazione, con l’obiettivo di crescere professionalmente e portare valore aggiunto all’azienda. In Italia ho trovato solo aziende disposte a prendermi senza farmi mezza domanda, con stage sottopagati e le stesse "non garanzie" svizzere. In sostanza "sei giovane e hai bisogno di soldi, ti prendiamo per un anno a 500€ al mese ma sappi che lo facciamo per sfruttarti perchè ci costi poco, poi non c’è possibilità che ti teniamo". Lei cosa sceglierebbe tra le due alternative? (leggi la lettera completa). Qualcuno può pensare che io non ami il mio paese – conclude il lettore -. E si sbaglia. Ero scettico quando mi descrivevano la Svizzera come il paradiso. In effetti non lo è, ma molte cose funzionano meglio. Io continuo a sperare in un Italia più giusta, che unisca il "sano rigore" svizzero con la bellezza e la passionalità italiana. Preferirei parlare bene del MIO paese, e non lodare il vicino. Ma al momento non mi riesce». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2012
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