“Se liberalizzate, noi diventeremo pezzenti”
Una quarantina di taxi ha manifestato contro il pacchetto liberalizzazioni di Monti. Da Malpensa a Varese a venti all'ora hanno richiamato l'attenzione sulle loro condizioni
Da Malpensa a Varese viaggiando a venti all’ora. La protesta dei tassisti è andata in scena questa mattina lunedì 23 gennaio: un lungo serpentone di 40 auto bianche ha richiamato l’attenzione di automobilisti e pedoni.
La categoria è sul piede di guerra, arrabbiati contro il Governo Monti e il decreto sulle liberalizzazione.
In verità, a Varese, come in Lombardia, i conducenti protestano contro l’apertura delle licenze, una manovra che, di fatto, penalizzerebbe una categoria già provata dall’aumento dei costi e dalla diminuzione di attività.
«Il sistema Lombardia ha già tolto molte delle rigidità che oggi si vorrebbero correggere nel paese – spiega Raffaele Lanci, rappresentante dei tassisti a Varese – Dal 1998, e in modo irreversibile dal 2004, sono state costituite aree omogenee dove è possibile lavorare in maniera integrata con la stessa tariffazione. È inutile che mi si venga a dire che io posso accompagnare un cliente a Roma e caricarne lì uno che vuole venire a Varese. Non succederà mai. Un’altra cosa è dire che posso andare a Laveno e rimanervo a lavorare come è già stato deciso a livello regionale».
In città sono 36 i tassisti con licenza, tutti affiliati a una sola società che organizza il lavoro: 17 ore di attività sulle strade e 7 solo su prenotazione: « La società ha risolto tutti i problemi dell’utenza ed è garanzia di qualità del servizio. Noi tassisti, però, lavoriamo tra le 12 e le 13 ore quotidianamente. I nostri giorni di riposo, sommato tutto: vacanze festività o domeniche, si aggirano sui 40 annui. Insomma, se le licenze verranno liberalizzate noi diventeremo tutti pezzenti».
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