Centro-rifiuti e nuova superstrada, Gallarate chiede una valutazione dell’impatto
L'assemblea sul centro di compostaggio Ricicleco si è tenuta nel giorno in cui la Regione ha confermato che si va avanti con il progetto della nuova bretella stradale. Le strutture intaccheranno una zona che fa da "serbatoio" in caso di alluvione
Un centro rifiuti da ampliare, un’autostrada nuova, una superstrada in più. Tutto in un fazzoletto di terra e boschi chiuso già oggi tra zone industriali, scali ferroviari e le corsie dell’autostrada A8. Tra Cassano Magnago e Gallarate c’è chi si preoccupa – e non poco – per i nuovi progetti che si affacciano all’orizzonte. Mercoledì sera si sono presentati numerosissimi all’incontro promosso dalla amministrazione comunale di Gallarate: hanno affollato il locale del circolo del quartiere di Cedrate, per parlare dell’ampliamento del centro-rifiuti progettato dalla società Ricicleco. «Sono venuti in tanti, nonostante la neve che continuava a cadere. Pensavamo di ritrovarci in pochi e invece c’era la sala piena» dice l’assessore alla partecipazione democratica del Comune di Gallarate Cinzia Colombo. C’era chi – anche da Busto Arsizio – è venuto a lamentare l’odore acre che viene a volte dal centro rifiuti, ma anche nella serata di mercoledì l’attenzione si è concentrata sulla questione-principe: l’impatto delle nuove strutture su una zona che fa da "serbatoio" per le piene alluvionali dei torrenti. Perchè sul fazzoletto di terra graveranno presto anche la nuova autostrada Pedemontana e una nuova superstrada, quella che conduce verso Samarate e Malpensa.
«Certo, noi abbiamo fatto presente alla Regione che le nuove strutture viarie sono invasive» dice il vicesindaco di Gallarate Angelo Senaldi, reduce da un incontro al Pirellone per presentare le preoccupazioni. Ma il progetto va avanti: la nuova superstrada per Malpensa (che in realtà, pochi chilometri più avanti, si riduce a strada a carreggiata unica) è inserita in una legge-obbiettivo. E per cambiarla si dovrebbe cancellare tutto il percorso già fatto. Cosa che a Milano si guardano bene dal fare. Resta qualche incognita. Per esempio quella degli studi idraulici, che mostrano una incongruenza già notata in passato: i numeri degli studi di Pedemontana sono diversi da quelli presentati dalla Ricicleco, la società che si occupa di rifiuti. Chi ha ragione? Legambiente Gallarate ha rilanciato facendo notare che – secondo le analisi da loro svolte – la nuova superstrada "ricade esattamente all’interno dell’area allagata sottraendo così un volume di oltre 100mila metri cubi alla disponibilità di invaso" (un ventesimo del totale). L’area infatti è il grande "serbatoio" che raccoglie le piene dei torrenti che scendono dalle colline e attraversano Cassano Magnago, già in passato colpita pesantemente dalle alluvioni. Per questo il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani ha spiegato, nel corso della serata, che l’amministrazione vuole muoversi per chiedere una Valutazione Ambientale Strategica, cioè una analisi di tutta l’area e di tutte le opere. Per capire quale sarà davvero l’impatto e se sia compatibile con la piena sicurezza.
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