Non è stata una sopresa
Fim Cisl e Fiom Cgil aspettano di incontrare la nuova proprietà. Due le questioni sul tavolo: mantenimento dei livelli occupazionali e della sede varesina
Per i sindacati dei metalmeccanici la cessione della Cobra a un fondo di private equity con sede nel Lussemburgo non è stato un fulmine a ciel sereno. Se da una parte si apprezza il senso di responsabilità della proprietà e del presidente Serafino Memmola, dall’altra si manifesta anche qualche preoccupazione. «Ci sono due questioni critiche da vedere- spiega Mario Ballante della Fim Cisl (foto a lato)– . La prima è la conferma dell’attuale sede di lavoro, quindi quello che chiederemo in prima istanza è che la sede non venga spostata, sull’esempio di altre grandi aziende, come Whirlpool o BTicino. Sarebbe un vero peccato privare il territorio di un’azienda importante che ha giocato un bel ruolo in questi anni».
Era qualche anno che la Cobra spa non navigava in buone acque, vuoi per la crisi vuoi per l’aggressività degli altri competitor. L’ingresso di una nuova proprietà, con risorse fresche e nuove idee, dovrebbe in teoria rivitalizzare l’azienda di Avigno. «La seconda questione riguarda le risorse – continua Ballante – che spero vengano utilizzate per un rilancio. Alla proprietà uscente va riconosciuto un impegno e soprattutto la lungimiranza avuta 20 anni fa con un’operazione che ha anticipato i tempi. Mi riferisco al rapporto diretto con le case automobilistiche. Oggi l’azienda mostra dei limiti in una condizione di mercato generale negativa. Vendendo, la vecchia proprietà ha dimostrato di avere un grande senso di responsabilità nei confronti sia del valore dell’impresa sia dei lavoratori».
«Per noi non è una sorpresa – affermano Nino Cartosio e Mario Pagani della Fiom Cgil– perché in questi mesi abbiamo seguito l’evoluzione dell’azienda che continuava a perdere e aveva un forte indebitamento. C’era un problema finanziario e di marginalità quindi ci aspettavamo per il 2012 delle operazioni che intervenissero sulla struttura. I segnali c’erano tutti, perché era già stato ceduto un segmento dell’attività, quello di Busto Arsizio, e l’azienda ce lo aveva detto che con l’anno nuovo avrebbe presentato un piano di riorganizzazione. Cosa accadrà ora? Non abbiamo la sfera di cristallo, aspettiamo di sederci a un tavolo e di discutere con la nuova proprietà».
«L’azienda ci ha convocato spiegando cosa sarebbe successo – racconta Marco Assunto della rsu della Cobra- senza darci molti dettagli, che probabilmente arriveranno lunedì o martedì. Sappiamo che sono state cedute Cobra Varese, Pechino Tokyo. Tutto il resto, ovvero la parte dei servizi (Cobra Telematics di Mendrisio e Sophia Antipolis, Cobra uk, Cobra Brasil ndr ) rimane alla vecchia proprietà. Siamo un po’ preoccupati per quando arriverà la nuova gestione. Il presidente, il signor Serafino Memmola, ci ha detto che questa situazione non avrebbe potuto proseguire e quindi a un certo punto si sono trovati a un bivio e hanno scelto di vendere il ramo legato alla parte di elettronica».
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