Cava di Cantello, la Regione conferma gli scavi
La giunta regionale si è pronunciata contro lo stralcio dal piano cave, sulla base di un parere tecnico. Doccia fredda per gli ambientalisti che possono solo sperare nel ricorso al consiglio di stato della Provincia di Varese, o in un ripensamento del consiglio regionale
La giunta regionale ha detto no allo stralcio della cava di cantello (Ex Coppa). Le escavazioni della Italinerti, autorizzate a suo tempo dal piano cave regionale, dopo parere favorevole della provincia di Varese (modificato però nel 2011), potranno proseguire. Il parere sarà trasmesso al consiglio regionale che dovrà ora votare sullo stralcio stesso. Il consiglio è libero di esprimersi, ci sarà certamente un dibattito, ma il parere della giunta è politicamente un’indicazione che ha un suo peso. Le valutazioni che sono state di natura tecnica (c’è un parere del comitati tecnico regionale per le escavazioni) e anche giuridiche poichè uno stralcio non pare fondato.
E’ una doccia fredda per il ambientalisti che protestano contro la riapertura del buco nella collina dei Tre Scali: la decisione arriva dopo un parere del comitato tecnico scienfitico che ha riesaminato la situazione, su imput dell’assessore regionale all’ambiente Raimondi e dell’assessore regionale alla trasparenza Grechi.
Contro la cava, la provincia di Varese ha fatto ricorso al tar e successivamnete al consiglio di stato. Quest’ultimo ha già deliberato una sospensione delle operazioni, in attesa di provinciarsi nel merito.
Sono contrari anche il comune di Cantello e hanno espresso preoccupazioni la Aspem di Varese, il sindaco e il consiglio comunale di Varese. Ieri il Pd ha tuttavia chiesto alla giunta di Varese una delibera contro la cava, che il 14 febbraio era stata accantonata
L’imprenditore Antonio Nidoli sostiene il diritto a quell’intervento e rivendica il fatto che si tratti di una messa in sicurezza della collina, in cui, a fronte di un intervento ambientale di un privato, si concede la commercializzazione della terra scavata. Nidoli sostiene inoltre che sia falsa l’accusa di minacciare le falde dell’acquedotto della Bevera.
I comitati ambientalisti sono invece di tutt’altro parere. Contro la cava si sono anche espressi i consiglieri regionali Alessandro Alfieri (Pd), Stefano Tosi (pd), Rienzo Azzi (Pdl), Giorgio Puricelli (Pdl), Giangiacomo Longoni (Lega Nord).
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