Centinaio e l’Idv: “E’ ora di fare qualcosa contro la ‘ndrangheta”
Il candidato sindaco del Centrosinistra alle prossime amministrative legnanesi affronta il tema delle infiltrazioni della crimnalità organizzata all'inaugurazione della campagna elettorale dell'Italia dei Valori
Ieri pomeriggio (lunedì 5 marzo) Alberto Centinaio, candidato sindaco per Legnano, è intervenuto alla manifestazione organizzata dal circolo legnanese dell’Italia dei Valori come apertura ufficiale della campagna elettorale. Dopo avere manifestato la propria soddisfazione per l’appoggio alla sua candidatura a sindaco da parte di Idv, ha richiamato il fatto che la presenza di IdV arricchisce l’intera coalizione in quanto porta sensibilità e attenzione a temi che sono di grande attualità e che gli stanno particolarmente a cuore. «Penso soprattutto a quello della legalità. Siamo in una città che fa fatica a mettere in agenda questo tema come una delle sue emergenze sociali, economiche e culturali. Questo almeno ai livelli istituzionali. I legnanesi hanno invece compreso da tempo che il fenomeno delle infiltrazioni mafiose non tocca soltanto le regioni del Sud Italia o alcuni comuni della prima cintura milanese. Una conferma eloquente l’abbiamo avuta proprio un anno fa con l’impressionante partecipazione di cittadini agli incontri su mafia e legalità organizzati dalle parrocchie del Decanato di Legnano. Abbiamo avuto tutti la conferma che nella nostra città c’è un diffuso desiderio di spezzare quel muro di silenzio e di indifferenza che da troppo tempo circonda questi fenomeni».
Il candidato di "Io Amo Legnano" continua: «Nei mesi scorsi l’azione congiunta di magistratura e forze dell’ordine ha portato in carcere centinaia di persone con l’accusa di essere affiliate a organizzazioni criminali profondamente radicate nella nostra regione, in particolare nella cosiddetta “locale” della ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo – ricorda – Una situazione che pone interrogativi inquietanti di fronte ai quali sono possibili soltante due risposte: scacciarli in un silenzio che rischia di essere omertoso o affrontarli con lucidità per creare una barriera. Sono però convinto che le parole non bastano. Occorre far seguire azioni concrete anche in ambito politico e amministrativo».
Alberto Centinaio ha perciò avanzato due proposte che giudica qualificanti della sua proposta elettorale.«Legnano è situata tra Malpensa e il Polo fieristico di Rho-Pero: due realtà importanti che portano però con sé un forte rischio di infiltrazioni malavitose. Sappiamo tutti che in previsione di Expo 2015 da più parti sono arrivati grida d’allarme in tal senso. Qualcuno si è già mosso (penso a Milano e alla Regione Lombardia), altri no, e tra questi Legnano. E’ invece urgente che anche da parte dell’Amministrazione comunale ci si attivi per dar vita a strumenti in grado di monitorare attentamente le iniziative in ambito urbanistico e commerciale (penso per esempio ai nuovi alberghi) che si stanno già moltiplicando in previsione del 2015».
«Due anni fa, il 4 febbraio 2010, è stata istituita con un apposito Decreto Legge l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, presieduto dal Prefetto Giuseppe Caruso, che in poco tempo ha fatto registrare importanti successi. Basti dire che nella sola Lombardia sono stati confiscati, a tutt’oggi, 1020 beni e di questi 577 in Provincia di Milano. A Legnano risultano attualmente censiti un appartamento, un box, una società in accomandita semplice e una società a responsabilità limitata. E’ di pochi giorni fa, inoltre, la notizia che una megavilla è stata sequestrata, sempre in città, a una persona ritenuta uno dei capi della ‘ndrangheta lombarda. Il decreto di destinazione individua nel nostro Comune il beneficiario dei beni immobili. Che cosa è stato fatto o si intende fare dei beni in questione? Tutto tace. La legge prevede che i Comuni possono sottoporre all’Agenzia un progetto di utilizzo a fini sociali: sede di associazioni di volontariato, comunità alloggio…. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Basta prendere una decisione e farsi avanti, ma soprattutto far rientrare questi interventi in un programma di sensibilizzazione di più vasto respiro. Nella vicina Castellanza, pochi mesi fa, un immobile è stato consegnato in pompa magna dall’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni. Può sembrare poca cosa, è vero. Ma anche un segnale piccolo può avere un importanza fondamentale quando si vuole lottare per sconfiggere la criminalità e ridare piena cittadinanza alla legalità».
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