Il “farmer market” di Castellanza tra sogno e realtà
L’associazione Noi amiamo Castellanza da tempo sogna di trasformare la vecchia sede di Esselunga in un mercato alimentare. E il primo passo del progetto è un incontro con la popolazione
Sono ormai diversi anni che la vecchia sede Esselunga di Castellanza è vuota e inutilizzata ma c’è chi sta pensando a come sfruttare quel grande immobile che è tra le disponibilità del comune. L’associazione “noi amiamo Castellanza” da tempo sta meditando sulla realizzazione di un mercato diretto dagli agricoltori, un cosiddetto farmer market. Negli scorsi mesi il gruppo si è mobilitato «contattando i vertici di Coldiretti – spiega il presidente Giuseppe Ghiringhelli – che si sono mostrati molto interessati» e anche il comune «è stato possibilista». E’ nata così la necessità di informare la cittadinanza del progetto convocando un incontro per mercoledì 7 marzo alle 21 nella sala conferenze della biblioteca civica (piazza Castegnate 2). Durante la serata interverranno Paolo Sessa e Francesco Goffredo, responsabili di alcuni progetti di Coldiretti, Alberto Lubiali, direttore di un’azienda agricola di Villa Cortese e Loredana Parini Kelly che racconterà il modello dei Farmer Markets americani.
«Il nostro progetto vuole essere un incubatore per rilanciare la filiera produttiva» spiegano i promotori, che però non si limiterà al solo punto vendita dei prodotti direttamente da parte dei produttori ma si candida a diventare «centro logistico di Coldiretti, casa per Gruppi di Acquisto Solidale e sede di realtà imprenditoriali alternative».
L’incontro è quindi il primo passo che potrebbe portare a Castellanza una realtà importante e innovativa «che creerà nuova occupazione e contrasterà l’aumento dei prezzi». Il gruppo è già pronto a pensare al business plan per mettere nero su bianco la proposta, i costi e le potenzialità e iniziare il confronto diretto con l’amministrazione. Anche il sindaco Farisoglio è stato personalmente invitato all’evento perché l’associazione, che gravita in zona PD, non vuole che la strada al progetto venga sbarrata per pregiudizi politici. «Ci appelliamo quindi alla responsabilità dell’amministrazione per valutare la proposta così com’è e non per chi la promuove», chiosa Ghiringhelli.
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