Il sindacato contro il Comune per la gestione di Stie
Stie torna a far parlare di sé con le critiche dalla CUB Trasporti per come è stata gestita la vicenda. L’appello al comune è quello di “far tornare pubblico il trasporto pubblico”
Se Claudio Fantinati esulta per “aver salvato il trasporto pubblico in regione” grazie ad un accordo siglato in regione a pochi giorni dalla data che STIE aveva indicato come ultimo capolinea delle corse, c’è anche chi non esulta affatto. La CUB Trasporti, infatti, esprime in un comunicato tutte le sue perplessità riguardo all’accordo tanto atteso da molti anziani e studenti. Con un taglio del 10% delle linee e delle corse e una riduzione non meglio precisata dei costi operativi, il sindacato denuncia che “per l’ennesima volta STIE riesce a strappare un finanziamento pubblico (stavolta indiretto) per fare impresa privata” e che danneggerà “i lavoratori che lamentano condizioni precarie di lavoro, flessibilità e sicurezza dei mezzi” e i cittadini. Secondo le informazioni del sindacato, e come anche più volte riportato, “tanti sono i cittadini e gli studenti che si lamentano del disservizio della STIE, per come è fortemente decaduto rispetto a quando veniva gestito direttamente dal Comune, attraverso AGESP”. La CUB Trasporti crede quindi che “il Comune di Busto avrebbe dovuto avere più coraggio e gestire direttamente il trasporto pubblico, anche per avere il reale controllo di come vengono spesi i soldi pubblici, nonché con un piano regionale per l’acquisto in leasing di nuovi mezzi. Il trasporto pubblico deve essere rilanciato dai comuni e non atrofizzato sui bilanci di aziende private, visti i rincari dei carburanti, ingorghi di traffico privato e crisi delle redditi delle famiglie”.
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