Morì per un farmaco sbagliato, prime richieste di condanna
Il pm Colangelo ha chiesto la condanna dei due infermieri che si sono avvalsi del rito abbreviato per l'omicidio colposo di Nando Paladino. Il 25 settembre la sentenza
Per la morte di Nando Paladino arrivano le prime richieste di condanna da parte del pubblico ministero Roberta Colangelo. Nel processo con rito abbreviato che vede come imputati due infermieri con l’accusa di omicidio colposo il pm, vista anche la collaborazione dei due, ha chiesto la condanna a 1 anno e per Roberto Leonardi e a un anno e due mesi per Liliana Peruzzotti, entrambi infermieri al Sant’Antonio Abate all’epoca dei fatti. Nando Paladino morì il 1° dicembre 2008 all’età di 64 anni, poco prima di essere sottoposto ad un intervento a causa della somministrazione di un farmaco contenente amoxicillina, sostanza alla quale era fortemente allergico. Per Leonardi, inoltre, il pm ha chiesto l’invio degli atti in procura perchè, secondo l’accusa, sussisterebbe anche un possibile falso in cartella medica per aver contribuito a modificare la cartella clinica del paziente deceduto sulla quale era chiaramente indicata la sua allergia alla sostanza che, una volta somministrata, gli sarà fatale.
Il giudice per le indagini preliminari Nicoletta Guerrero ha riconvocato le parti per il 25 settembre quando verrà pronunciata la sentenza. Questa mattina, martedì, è stata ascoltata anche la testimonianza del perito nominato dal giudice perchè chiarisse quali sono i compiti di un infermiere: tra questi c’è sicuramente la cura e la conoscenza dei contenuti della cartella clinica di un paziente, punto fondamentale per la decisione che dovrà prendere il giudice. Il 19 novembre, invece, compariranno davanti al giudice del tribunale monocratico di Gallarate i due medici che decisero la somministrazione Giuseppe Pedacci e Gaspare Autieri, insieme alla terza infermiera Anna Maria Bellini. Anche per loro l’accusa è omicidio colposo e falso in atto pubblico.
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