Prosegue la posa delle taghe “storiche” nei cortili
ProLoco e comune insieme nel progetto per il “censimento” e valorizzazione dei 102 cortili del paese
Sono 102 i cortili di Gerenzano e nei giorni scorsi sono state posizionate le prime targhe “storiche”. Un progetto realizzato dalla ProLoco del paese insieme all’amministrazione comunale e che sta vedendo una propria attuazione dopo il meticoloso censimento dell’associazione.
«Oggi pochissimi cortili hanno conservato la vecchia struttura – racconta Bernardina Tavella, presidente della ProLoco -, alcuni sono stati completamente distrutti, rinnovati o semi-abbandonati: sono scomparsi i fienili le stalle, e al loro posto sono stati costruiti appartamenti, in alcuni di loro abitano ancora i discendenti dei vecchi proprietari».
Sono trascorsi ormai 8 anni (2004/2012); questo progetto ebbe inizio con la ricerca e la stesura di una dettagliata relazione documentale, storica, urbanistica e sociale, sulle corti di Gerenzano. La ricerca è stata premiata dalla provincia di Varese nell’ambito del progetto “Benvenuti al mio Paese”.
Per ricordare il passato rurale del paese, in accordo con l’Amministrazione Comunale, sono state commissionate targhe in terracotta ad una antica fornace del milanese. «Ogni anno queste targhe vengono affisse all’ingressi del cortile con il nome in dialetto, nome che generalmente veniva dato dai cognomi dei proprietari, dai loro soprannomi o da peculiarità della corte stessa – prosegue la Tavella -. Il Corpo Musicale Santa Cecilia ha rallegrato l’evento suonando nei cortili alcuni pezzi di musiche popolari, mentre la Protezione Civile ha curato la logista dell’evento. Nella “Curt di Scurlit”, in via Monte Nero ci attendevano la vecchia e la nuova generazione di residenti. La più piccola, di qualche mese, in braccio a sua mamma. Grande è l’emozione, rievocando la storia del cortile, da parte della famiglia Boghi; con il solo rincrescimento che la loro anziana madre Rosa, recentemente scomparsa, non abbia potuto partecipare a questo particolare evento».
Nell’altro cortile, la “curt dul Capitani”, in Piazza XXV Aprile, «ci attendevano i discendenti dei vecchi abitanti … toccante è stato il pensiero che ci ha rivolto la figlia “dul Capitani”, la signora Livia Garbelli (la signora che nella foto compare con in mano un mazzo di fiori); con un semplice pensiero di ringraziamento ha sintetizzato il significato del nostro agire e ciò che in tutti questi anni stiamo facendo per conservare, ricordare e trasmettere la nostra storia: ”Anche se è un piccolo gesto per me ha un grande significato. Con mio papà il Capitani posso dire veramente il cortile era una grande famiglia”».
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