Picchiava madre e figlio, in manette un militare
L'uomo, 51enne, era accecato dalla gelosia e ha perpetrato violenze e terrore alla sua famiglia per anni prima che la moglie trovasse la forza per denunciarlo. In casa era pieno di anabolizzanti
Picchiava la moglie e anche il figlio maggiorenne, accecato dalla gelosia spiava i movimenti di lei con pedinamenti assidui e ogni occasione era buona per alzare le mani su entrambi, al punto che madre e figlio dovevano chiudersi a chiave in una stanza della casa per sfuggire alla furia cieca del padre, militare dell’esercito..
Gli uomini della Squadra Mobile di Varese, coordinati dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, hanno messo fine ad anni di abusi e violenze da parte dell’uomo, 51enne, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Nobili nei suoi confronti con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, detenzione abusiva di arma da taglio e commercio di farmaci proibiti.
L’indagine è nata da un esposto presentato dalla donna, stanca dei continui maltrattamenti, che il magistrato ha affidato agli uomini della Mobile di Varese diretta da Sebastiano Bartolotta. Le indagini sono durate il tempo necessario per mettere fine alle violenze tramite la raccolta di testimonianze del figlio della coppia, della donna stessa e dei vicini di casa. A corroborare l’ipotesi avanzata dalla Procura si aggiungono anche i verbali redatti dalle forze dell’ordine che negli anni sono intervenute più volte, chiamate dai vicini di casa, preoccupati per le urla che provenivano dall’appartamento. Il militare, però, riusciva a riportare la situazione sotto il suo controllo mostrando il tesserino e descrivendo la moglie come una donna affetta da turbe psichiche a causa dei medicinali. La realtà, però, è emersa in tutto il suo orrore grazie alla ricostruzion e meticolosa della vicenda da parte della Polizia.
Al momento dell’arresto dell’uomo gli agenti hanno anche effettuato una perquisizione dell’abitazione rinvenendo e sequestrando due coltelli, uno da cucina e uno tipo pugnale non dichiarato usati per minacciare di morte madre e figlio, oltre ad una notevole quantità di farmaci dopanti e anabolizzanti. Il militare, infatti, era un assiduo frequentatore di palestre e si sta verificando se queste sostanze venissero anche vendute dall’uomo a terzi.
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