Apprendistato per gli agricoltori, Per Coldiretti è ok
Secondo il presidente varesino Fiori «Il provvedimento potrà avere importanti ricadute sotto il profilo occupazionale e della formazione».
Anche in provincia di Varese sarà possibile stipulare contratti di apprendistato in agricoltura: a renderlo noto è la Coldiretti interprovinciale che, attraverso il presidente Fernando Fiori, saluta con soddisfazione «l’adozione di un provvedimento che potrà avere importanti ricadute sotto il profilo occupazionale e della formazione».
Finalmente, dunque, anche nel settore agricolo, dopo l’entrata in vigore del testo unico in materia e la conclusione del regime transitorio, potranno essere stipulati contratti di apprendistato. La stessa Coldiretti ha sottoscritto l’accordo nazionale che regolamenta i contratti di apprendistato in agricoltura tanto per gli operai quanto per gli impiegati agricoli: «Con l’intesa siglata che prevede la stipula di contratti di durata massima di 36 mesi – prosegue Fiori – si contribuisce alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro e, attraverso la formazione, si consente la crescita professionale dei lavoratori sui quali l’impresa intende investire nel prossimo futuro».
Prevista anche la possibilità di stipulare contratti di apprendistato a tempo determinato.
«Il ruolo dell’agricoltura è importante in vista della ripresa economica – aggiunge il direttore della federazione varesina di Coldiretti, Francesco Renzoni – La formazione dei nuovi lavoratori agricoli, consentita dai contratti di apprendistato, permette un’ulteriore professionalizzazione del settore e apre prospettive importanti sul fronte della crescita nell’impiego. Va sottolineato come, nonostante la crisi, il settore agricolo abbia registrato un notevole incremento occupazionale, con assunzioni che crescono del 6,7%: un dato medio nazionale che al nord raggiunge addirittura il 14,2%, come raccontano i dati Istat del primo trimestre 2012».
Coldiretti stima inoltre che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila. Un successo conseguito grazie al sistema dei voucher, opzione (pure oggetto di una complessa e contestata riforma) che resta aperta in particolare per gli studenti che in questi mesi estivi hanno deciso di prestare la propria opera stagionale nei campi.
Anche a Varese e provincia, infatti, i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi possono lavorare in campagna ed essere retribuiti con i cosiddetti “buoni lavoro”: per molti giovani lavorare nei campi ha significato prendere contatto con il mondo del lavoro e sostenere i propri studi in un momento di difficoltà economica. Lo strumento dei voucher è stato introdotto per la prima volta proprio in agricoltura in occasione della vendemmia 2008 (agosto) e poi esteso ad altre figure come pensionati e casalinghe ed altre attività, anche se la maggiore diffusione è nel settore agricolo.
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