Funghi sì, ma con cautela

Con l'autunno torna l'osservatorio micologico della Asl nelle sedi di Varese, Gallarate, Luino e Tradate. Un servizio gratuito per prevenire le intossicazioni

L’autunno porta con sé uno degli hobby più praticati nei nostri boschi, quello della raccolta funghi che per molti appassionati sono una vera e propria mania. Un passatempo che prosegue in cucina e a tavola, ma proprio a questo riguardo il Servizio Igiene e Sicurezza degli alimenti, inserito nel Dipartimento di prevenzione dell’ASL, ricorda l’importanza di un’adeguata preparazione in merito riguardo alla conoscenza dei funghi che si colgono e utilizzano.
Come noto infatti, non tutti sono commestibili e alcune specie possono causare intossicazioni anche letali: proprio l’Asl ricorda come il 90% dei casi di intossicazione si manifesta tra settembre e novembre e che tutte le intossicazioni registrate negli ultimi anni sul nostro territorio sono dovute al consumo di funghi raccolti e cucinati da privati.
Diversi i sintomi del malessere: si va da una semplice gastroenterite con nausea, vomito, dolori addominali e diarrea fino a problemi ben più gravi, sino all’insufficienza epatica acuta (in questo caso è necessario il trapianto di fegato) o a quella renale acuta che porta alla dialisi. Come accennato poi, alcune specie contengono amatossine che possono essere letali.
Tra agosto e novembre, per facilitare i cercatori e per prevenire eventuali problemi di saluti, torna quindi l’Ispettorato Micologico attivo nelle sedi di Varese, Gallarate, Luino e Tradate. Qui alcuni esperti esaminano gratuitamente i funghi raccolti da privati o da operatori commerciali e rilasciano all’utente una copia del riscontro dell’esame di commestibilità. Eventuali funghi non commestibili verranno invece trattenuti ed eliminati: di solito si tratta del 30% circa dei prodotti esaminati dall’osservatorio.
È prevista anche una disponibilità notturna e diurna per intervenire nei casi di sospetta intossicazione da funghi, su richiesta delle strutture ospedaliere di pronto soccorso, per individuare la specie fungina che ha causato l’intossicazione e permettere una adeguata terapia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Settembre 2012
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