Amsc, licenziamenti “in attesa”
Primo dialogo tra azienda e sindacati sui due esuberi annunciati: ci sono venti giorni di tempo prima di andare a discutere davanti alla Direzione Provinciale del Lavoro. I sindacati: "Resta confermato lo stato di agitazione"
Sul licenziamento di due lavoratori i vertici di Amsc e i sindacati trovano un primo accordo, "congelando" il provvedimento e valutando insieme «ogni soluzione alternativa». L’annuncio è stato dato in una stringata nota inviata nel pomeriggio dall’azienda di proprietà del Comune di Gallarate e confermato anche da un comunicato sindacale in serata. I vertici di Amsc spiegano che l’azienda «si rende disponibile a valutare congiuntamente alle Organizzazioni Sindacali ogni soluzione alternativa alla comunicata intenzione di recedere dal rapporto di lavoro». Nella stessa nota, l’azienda specifica che «in attesa di convocazione nella sede prevista dal nuovo dettato normativo ogni determinazione risolutiva è da ritenersi sospensivamente condizionata all’esito dell’incontro presso la competente Commissione di Conciliazione». Il presidente di Amsc Sergio Praderio sottolinea l’aspetto procedurale, chiarendo che «le persone non sono licenziate» e che «la Legge Fornero prevede la comunicazione alla Direzione Territoriale del Lavoro, che ha venti giorni per convocare le parti, azienda e dipendenti. La decisione definitiva avviene in quella sede».
Le rappresentanze sindacali (la Rsu Amsc e le segreterie provinciali) in un comunicato dicono che il licenziamento dei due lavoratori è «una decisione arbitraria» e hanno «ribadito più volte la necessità di procedere al ritiro del provvedimento», considerato «ingiusto e ingiustificato» e «in contrasto con volontà di tutela dell’occupazione e dei posti». Anche da parte del sindacato si conferma la fase interlocutoria, che «congela temporaneamente l’avvio della procedura» e rinvia ad un «approfondito confronto tra le parti». Confronto che dovrebbe partire proprio oggi, martedì 16 ottobre.
La vicenda emersa venerdì, con la comunicazione per lettera dei due licenziamenti, ha agitato comunque non poco le acque. In Comune la vicenda ha visto prese di posizioni critiche interne alla maggioranza, mentre tanto il centrodestra quanto la sinistra fuori dalla maggioranza hanno criticato i provvedimenti in modo duro: anche lunedì mattina al presidio dei lavoratori in via Aleardi (mentre era in corso l’assemblea) si sono presentati esponenti del PdL, ma anche il consigliere di Sel Alessio Mazza, che pure sostiene l’azione della maggioranza («mi auguro fosse lì in veste personale e non di consigliere», ha commentato gelido Edoardo Angotti dell’IdV, che siede al suo fianco in consiglio comunale).
Al di là del dibattito politico, il presidente Sergio Praderio conferma di non aver discusso con il sindaco del provvedimento, che rimane nell’alveo della trattativa con il sindacato. Per il resto l’azienda procede secondo la sua autonomia, sulla linea generale di sviluppo già tracciata: «L’obbiettivo – ribadisce il presidente di Amsc – rimane comunque salvaguardare i livelli occupazionali e garantire la continuità aziendale: il processo riorganizzativo è necessario e rivolto solo alla salvaguardia dell’azienda e dei dipendenti, che per noi sono la stessa cosa: i dipendenti sono l’azienda». E anche oggi – come già venerdì – Praderio rivendica anche gli aspetti positivi della riorganizzazione, con l’attivazione di nuove funzioni operative e di audit interno, per dare forza e stabilità all’azienda. Riusciranno i vertici Amsc a riprendere il filo del dialogo? Per ora si riapre il confronto con i sindacati, anche se il malumore rimane. E – precisa in conclusione la nota unitaria, «resta confermato lo stato di agitazione già proclamato».
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