Cgil in sciopero per ‘salvare la scuola’

Manifestazione a Milano, venerdì 12 ottobre, a cui aderiscono operatori e studenti. La situazione economica al centro della protesta. Preoccupano le indiscrezioni sulla manovra finanziaria

Il mondo della scuola incrocia le braccia domani, venerdì 12 ottobre, chiamato a raccolta dalla Cgil.
A Milano si ritroveranno operatori e studenti che si muoveranno alle 9.30 da L.go Cairoli per raggiungere il Palazzo della Regione. Lo stato in cui versa la scuola e la formazione professionale sono al centro dello sciopero: « La legge finanziaria di un Monti “commissariato” dalla UE – si legge nel comunicato della Cgil – ha ridotto il numero delle istituzioni scolastiche, ha prodotto un aumento delle reggenze, un aumento del numero di alunni per classe che solo in Lombardia quest’anno vale +12.500 e da gestire con lo stesso numero di classi e con lo stesso organico, un aumento del 25% delle tasse universitarie che sta producendo un calo delle iscrizioni, il blocco del turn over negli Enti di Ricerca che equivale a licenziamenti in bianco, un taglio delle risorse alle Università oramai arrivato al 50%. Questo non è una razionalizzazione delle risorse e sprechi di una “spending review”, questa è un’operazione di tagli lineari!»

 
Il sindacato rimarca la situazione in cui versano gli uffici pubblici in generale: « I mancati investimenti nei servizi pubblici, rendono gli stessi degli oggetti incapaci di dare risposte ai continui bisogni della gente. I tagli delle risorse agli EE. LL. stanno determinando forti limitazioni in materia di trasporti, mense, diritto allo studio, assistenti educatori, facilitatori di lingua, tutti elementi di disagio che la scuola pubblica non può più continuare a mitigare con lo spirito missionario dei suoi addetti. Queste sono tutte politiche che negano il futuro, sia quello legato alle condizioni del presente, ma quel che è più grave, anche quello delle prossime future generazioni».
 
Al centro delle rivendicazioni anche l’assenza da tre anni di un contratto e il timore che si prosegua con questa mancanza e il concorsone deciso dal Ministro Profumo: «Perché non siamo contro i concorsi ma contro il concorso a cattedre bandito dal Ministro Profumo! Perché non tiene in nessun conto del disagio generale di tutti coloro che da molti anni sono già in condizioni di essere immessi in ruolo. I posti per un intervento su base triennale programmato oltre la logica del turn over ci sono! Per trovarli basterebbe dar corso alla scelta di un organico funzionale e in forma stabile, ridurre il numero di alunni per classe, dare pieno soddisfacimento alle richieste di tempo scuola richiesto dalle famiglie, soddisfare pienamente la norma che prevede 1 docente ogni 2 alunni bisognosi di sostegno, garantire in modo uguale l’insegnamento della seconda lingua, sostenere l’Istruzione e Formazione Professionale con un adeguato organico». 
Infine, la Cgil lamenta lo stato di salute della scuola lombarda: «Sono 448 le istituzioni senza un Dirigente Scolastico titolare e in conseguenza a ciò sono quasi 1.000 quelle che godono di un Dirigente a metà servizio, ovvero, in reggenza. Regione Lombardia e USR Lombardia, che il giorno 06 Settembre si sono impegnate per la risoluzione del problema con le OO. SS. RR. Scuola, con le Associazioni professionali, quelle dei genitori e degli studenti, non stanno rendendo conto delle promesse fatte. È una recessione pesante e che ora minaccia seriamente anche la storica Formazione Professionale. Le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia, attraverso il sistema della dote scuola, non solo non sono più sufficienti e certe per i Centri e per la loro offerta formativa, ora sono divenuti anche insufficienti per garantire la valorizzazione professionale e salariale del personale in coerenza con i fabbisogni formativi espressi dalle province».

La preoccupazione tra insegnanti e studenti è elevata. A complicare la situazione le anticipazioni che riguardano le manovra finanziaria decisa dal Governo Monti. Secondo indiscrezioni, è previsto un aumento delle ore di lezione frontale che passano dalle attuali 18 ore a 22 o 24 a parità di stipendio. Un annuncio che ha già ricevuto la bocciatura sonora da parte della Cgil. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2012
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