In poche ore due famiglie intossicate dal monossido
Due coniugi a Castiglione sono stati salvati da una vicina che ha chiamato i soccorsi, mentre a Lonate otto persone sono state ricoverate a causa di una stufa a carbonella
In poche ore due famiglie intossicate dal monossido. È accaduto a Castiglione Olona e a Lonate Ceppino nella giornata di domenica. Il primo caso ha coinvolto due coniugi di Castiglione che abitano nella zona del Vecchio Mulino: forse a causa del malfunzionamento della caldaia i due coniugi di 63 e 60 anni hanno respirato il monossodio in casa. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata una vicina che ha avvisato immediatamente i soccorsi non avendo risposte dalla famiglia. I due sono stati subito portati in ospedali e messi in camera iperbarica. Sono attualmente fuori pericolo di vita.
L’altro caso è accaduto a Lonate Ceppino. Intorno alle 20.30, in via 4 novembre, ben 8 persone sono rimaste intossicate dall’ossido di carbonio. Un’intera famiglia di origini marocchine, tra cui un bimbo di 8 anni, tutti residenti al primo piano di una casa di corte, sono stati soccorsi da 2 squadre dei pompieri di Busto – Gallarate e dalle ambulanze del 118, dopo che avevano cominciato ad accusare un malessere diffuso e dopo che una donna aveva perso i sensi. Sul posto i vigili del fuoco hanno accertato che la famiglia stava utilizzzando per scaldarsi un contenitore posto al centro della stanza e colmo di braci ardenti.
La più grave delle 8 persone rimaste coinvolte a Lonate Ceppino, al momento risultata la donna, ma anche tutti gli altri componenti il nucleo familiare sono stati trattenuti in ospedale in osservazione. Sul posto anche una pattuglia dei Carabinieri e stamattina, sopralluogo della Polizia locale e dei servizi sociali per stabilire come mai la famiglia utilizzasse un sistema così pericoloso, per riscaldare l’appartamento.
«È questa una delle condizioni più pericolose per lo sviluppo di gas letali e spesso sottovalutata dalla gente – spiegano i vigili del fuoco -. Infatti. la combustione delle braci, oltre a produrre fumo, consuma l’ossigeno presente nell’ambiente che, se scarsamente aereato, si satura rapidamente del pericoloso monossido di carbonio, che è impercettibile all’olfatto e agli altri sensi. Il CO impedisce di fatto l’ossigenazione del sangue, provocando quali conseguenze rossore del viso e anche mal di testa e intontimento, sintomi che sono sconosciuti ai più e che, se non interpretati correttamente, portano rapidamente alla perdita dei sensi e nei casi più gravi alla morte».
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