“Stavamo cenando, l’aereo ha perso quota improvvisamente”

Un passeggero che si trovava a bordo del volo da L'Avana racconta l'improvvisa turbolenza, il caos a bordo, i feriti e l'atteggiamento del personale, fino al rientro a Malpensa. E ci manda anche le foto a bordo

L’aereo che improvvisamente perde quota, i motori che “spingono” al massimo, il muso che punta verso il suolo. È il racconto di chi era a bordo del volo da Cuba incappato in una turbolenza che ha creato scompiglio (e alcuni feriti) a bordo, mentre sorvolava l’Oceano Atlantico: a parlare è Mario Ferrero, titolare di un’agenzia di viaggi in centro a Varese. «Eravamo partiti da circa un’ora e mezza e si stava servendo la cena» spiega. «È stato sicuramente un fatto anomalo: improvvisamente l’aereo ha iniziato a scendere, abbiamo sentito i motori in spinta per riprendere quota, poi si è sentito il muso che puntava in basso. Chi non aveva la sicurezza ha perso contatto con il sedile, qualcuno si è trovato con le braccia sulle cappelliere».
A “moltiplicare” l’effetto a bordo, c’era proprio il fatto che si stava servendo la cena: «Tutti i carrelli vivande si sono capovolti, uno è finito addosso ad un ragazzo, che più tardi mi ha fatto vedere i jeans strappati. Cibi e bevande si sono rovesciati ovunque, posate di metallo e stoviglie sono finite anche addosso alle persone. Il ragazzo di fianco a me ha riportato un taglio alla testa, non sapeva neppure bene come» (foto a destra, il rivestimento interno dell’aereo danneggiato). Tra le persone ferite alcune hanno riferito in ospedale di non ricordare neppure il momento esatto della turbolenza, anche per lo spavento: «Le persone anziane erano quelle più scioccate, sicuramente», precisa Ferrero.

Ferrero è anche molto critico anche nei confronti dell’atteggiamento del personale di bordo e offre la sua versione dei fatti su quanto accaduto dopo la fase di maggior trambusto: «L’impressione è che non sapessero neppure cosa fare, mi parevano spaventati quanto un normale viaggiatore. Per più di mezz’ora siamo rimasti in balia di noi stessi, hostess e steward sono rimasti seduti sui loro seggiolini e gridavano solo di stare seduti». In seguito il personale di volo ha prestato soccorso alle persone ferite, mentre anche «il comandante è uscito dalla cabina, controllando danni interni e le condizioni dei passeggeri». Il volo è poi durato altre cinque ore circa, fino all’arrivo a Malpensa dove erano già pronte le ambulanze, gli infermieri e i medici del 118 (il comandante ha infatto pre-allertato la torre di controllo). «Fortunatamente – conclude ancora Ferrero – non ho avuto problemi, non mi sono neppure fatto visitare. Sono solo sceso sporco di vino e cibo, che appunto si era rovesciato addosso un po’ a tutti i passeggeri. Domani sarà al lavoro in agenzia a Varese».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Novembre 2012
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