C’è un ricorso sull’incarico per il Pgt
Il Comune ha fatto una gara pubblica per la scelta dei professionisti a cui affidare la revisione del Piano di Governo del Territorio, i secondi classificati fanno ricorso. Si allungano i tempi per la variante?
Un ricorso rischia di rallentare il percorso di revisione del Piano di Governo del Territorio di Gallarate: dopo l’assegnazione dell’incarico mediante gara ad un gruppo di professionisti, i secondi classificati nella graduatoria a punteggio sono pronti a presentare ricorso. «Ad oggi c’è un preavviso di ricorso, così prevede la procedura di legge» chiarisce l’assessore all’urbanistica del Comune Angelo Senaldi. «Naturalmente dobbiamo aspettare le motivazione per capire esattamente di cosa si tratti».
Il Pgt oggi in vigore fu approvato nel 2011 dall’amministrazione di centrodestra di marca PdL, con il voto contrario del centrosinistra e della Lega Nord che (oggi come allora) era all’opposizione. Dopo le elezioni, la maggioranza di centrosinistra ha annunciato l’intenzione di fare una variante generale al Piano, che rimane in vigore: la procedura adottata per scegliere i professionisti incaricati del nuovo Piano è stata quella del bando di gara, anziché l’assegnazione diretta. Una scelta che oggi viene rivendicata come scelta di trasparenza: «Certo non fa piacere che ci sia un ricorso – dice ancora Senaldi – ma è un diritto di chi ha partecipato: quando abbiamo scelto di fare un bando secondo le normative più recenti, anzichè una chiamata diretta, sapevamo che c’erano dei rischi». L’iter del bando è stato avviato a marzo 2012, il bando in estate è stato pubblicato, a metà settembre è stata chiusa la gara. L’assegnazione definitiva risale a metà dicembre, il ricorso è arrivato a distanza di un mese e contesta l’assegnazione del punteggio, in particolare sul contributo di professionisti esterni agli studi.
Resta da capire, ora, come influirà il ricorso sul percorso delineato fin qui per rivedere il Piano di Governo del Territorio, un punto qualificante per la maggioranza di centrosinistra che nel proprio programma elettorale aveva l’idea di intervenire per ridurre l’edificazione, salvaguardare il verde e modificare alcuni ambiti di progettazione della città. «La nostra ipotesi era di arrivare a conclusione del percorso a fine 2013» ricorda Senaldi: questa è la scadenza che anche il sindaco Edoardo Guenzani aveva delineato in passato. «Oggi non abbiamo idea di quanto il ricorso potrà ritardare. Se c’è una sospensiva, lo sapremo entro breve». Intanto si riaffaccia l’idea di procedere con varianti concentrate su questioni specifiche, dalle aree con edilizi pubblici inutilizzati (per esempio le scuole dismesse) alla grande partita dei terreni lungo la superstrada 336, tra Arnate e Madonna in Campagna: anche nelle ultime assemblee nei rioni l’amministrazione aveva ribadito l’intenzione di modificare i progetti su queste aree, ad esempio eliminando le previsioni di nuove aree logistiche.
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