Da Ponte Tresa a Sarajevo, in viaggio per ricordare
Un viaggio della memoria ha portato i diciottenni di Lavena Ponte Tresa, Cunardo e Cugliate Fabiasco nella capitale della Bosnia Erzegovine insieme al sindaco di Lavena Roncoroni: il racconto
Sarajevo immersa nella nebbia invernale, il saluto all’ambasciata italiana, le luci della città piena dI vita e il profumo dei cevapcici (salsicce arrostite) fumanti all’ora di cena: si è aperto così il “viaggio della memoria” che in questi giorni ha portato i diciottenni di Lavena Ponte Tresa, Cunardo e Cugliate Fabiasco nella capitale della Bosnia Erzegovina.
Sono ragazzi nati nel 1994, quando la guerra in ex Jugoslavia era in pieno svolgimento. Primo incontro, quello alla rappresentanza diplomatica italiana, con il primo segretario dell’ambasciatore italiano, Stefano Stucci, che ha raccontato ai ragazzi e alle ragazze le origini del conflitto e soprattutto le sfide della Bosnia di oggi, “un Paese ancora diviso” ma anche segnato dalla “presenza molto intrusiva della comunità internazionale”, che vigila sulla Bosnia ma che frena al contempo la presa di coscienza e l’assunzione di responsabilità da parte della classe politica e del popolo.
Il sindaco di Lavena Ponte Tresa, Pietro Roncoroni, in rappresentanza anche degli altri due Comuni coinvolti, ha presentato all’ambasciata l’esperienza dei viaggi della memoria, che ha già toccato negli anni scorsi diversi Paesi e luoghi simbolo della storia europea, da Auschwitz a Norimberga. La giovane guida locale ha accompagnato i ragazzi (e gli accompagnatori, una ventina tra cui alcun amministratori dei tre Comuni coinvolti) nei luoghi simbolici delle quattro religioni di Sarajevo, la Gerusalemme dei Balcani dove convivono ebraismo, cattolicesimo, ortodossia e Islam. Nella giornata di sabato è prevista la visita al memoriale di Srebrenica, che custodisce il ricordo delle migliaia di vittime dell’eccidio perpetrato dai nazionalisti serbobosniaci.
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