Pdl, ancora polemica sui candidati: “Nomi che erano già decisi”

Nuovo affondo dei "Promotori della Libertà" che accusano il coordinatore provinciale del partito, Lara Comi, di non averli fatti partecipare alla riunione sulla decisione dei nomi

Non si placa la polemica all’interno del Popolo della Libertà sulle candidanture per il Parlamento. La coordinatrice provinciale Lara Comi ha presentato i nomi al coordinamento regionale, ma tra questi non c’era quello di Luciano Silighini Garagnani, presidente dei Promotori della libertà Lombardia. Silighini, autore della mostra Berlusconi bambino e che per questa candidatura ha anche raccolto 17mila firme nella circoscrizione elettorale Lombardia 2, ha ottenuto dal coordinamento regionale di essere inserito in qualche lista ancora da definire, senza rinunciare alla polemica con la Comi. Il coordorinatore provinciale ha però attaccato a sua volta, spiegando che Silighini non risulta iscritto al Pdl. 

«Credo che Lara Comi dovrebbe controllare bene le iscrizioni fatte con le carte di credito ma a parte questo non sono stati chiamati alla riunione sulla decisione delle canddidature nemmeno altre persone del gruppo Promotori della libertà – rincara Silighini -. Al coordinamento provinciale non sono stato invitato ne come iscritto ne come persona che ha chiesto di partecipare per parlare della mia candidatura e mi è stato risposto che fosse riservata ai membri del direttivo di cui io non faccio parte. A parte questo ho le prove di mail con ricevuta di ritorno, lettere ed sms dove la coordinatrice Comi si impegnava a portare avanti la mai candidatura. Io ho presentato la candidatura a Mantovani ed infatti ieri mi ha fatto sottoscrivere l’accettazione che ora sarà vagliata dal nazionale, ma la cosa gravissima è che nonostante chiaramente ne avessimo parlato e lei avesse preso atto e risposto con un bel “certo” alla mia domanda di suo appoggio, in modo premeditato non lo ha fatto e non ha dato modo ne a me ne ad altri di essere presenti . Parla di aver ascoltato la base? La stessa base che a Saronno non ha più una sede? La stessa base composta da 17.524 persone che in Lombardia 2 ha sottoscritto la mia candidatura di cui oltre 4mila nella sola provincia di Varese? La colpa è proprio che mi conoscono troppe persone, non certo il contrario ed è questo che ha rotto gli equilibri che si erano disegnati. Qui a Saronno sembra che ci siano dirigenti che guidino la decadenza e non coordinino la rinascita».

In difesa di Silighini interviene anche Paolo Oclese «a nome del gruppo Promotori della Libertà di cui sono militante e più volte intervenuto al fianco di Silighini nelle azioni sul territorio e nella raccolta firme di accompagnamento delle candidature. Sono iscritto al partito a Varese e non sono stato nemmeno io invitato alla riunione e mi è stato detto che fosse riservata ai soli membri del direttivo. Trovo grave le dichiarazioni della coordinatrice Comi perché alla riunione ne io ne altri notoriamente vicini a Luciano Silighini Garagnani siamo stati invitati e ci è stato modo di presentare candidature diverse da quelle che probabilmNomi che erano già decisiente il coordinamento provinciale aveva già in mente di sponsorizzare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Gennaio 2013
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