3 evasi dal carcere, si sono calati con le lenzuola
Una lima per segare le sbarre di un bagno, poi dei cassonetti come scala e infine la discesa con le federe legate. Ecco chi sono i tre fuggiaschi
I tre detenuti romeni fuggiti questa notte dal carcere di Varese hanno usato una lima per segare le sbarre, una serie di cassonetti impilati per salire sul muro di cinta, e delle lenzuola legate tra loro per calarsi fino al giardino di un condominio situato nel retro del carcere, tra via Morandi e via Sempione. Infine, hanno fatto perdere le loro tracce, anche se la lima è stata rintracciata dagli inquirenti. E’ una fuga da film, come si direbbe, con i metodi più banalmente cinematografici che si possano immaginare. Solo che è accaduto davvero. Il procuratore capo Maurizio Grigo è certo: «Stiamo indagando, troveremo presto una traccia che ci porti a loro». Intanto, in procura la pm di turno, Annalisa Palomba e il capo della squadra mobile, Silvia Carozzo, attendono questo pomeriggio che arrivi la relazione della direzione del carcere. Secondo la prima ricostruzione, la fuga è stata organizzata e messa in atto poco prima delle 3 di notte. Dev’essere durata pochissimi minuti. I tre detenuti erano nella stessa cella, al primo piano dei Miogni. Hanno segato le sbarre di un piccolo bagno, attiguo alla cella e in uso solo a loro. Poi si sono calati lanciandosi letteralmente dalla finestrella. Una volta nel cortile hanno preso tutti i cassonetti e li hanno impilati fino a raggiungere il tetto del muro di cinta.
Nell’immagine, alcune delle possibili vie di fuga utilizzate
Un’operazione audace e che potrebbe essere stata anche rumorosa. La discesa con le lenzuola legate dalla sommità del muro ha chiuso il cerchio. Gli investigatori, ovviamente, devono capire se i romeni abbiano avuto una complicità, una copertura. Saranno visionati i filmati del circuito interno e saranno interrogati gli agenti della polizia penitenziaria. La scoperta della fuga è stata fatta da una guardia durante il giro orario della notte.
I tre carcerati sono giovanissimi. Si tratta di Miclea Victor Sorin, nato nel 1983, un detenuto che si trovava in cella dal 2011 per sfruttamento della prostituzione. Bunoru Marius è del 1989 e si trovava ai Miogni dal 10 dicembre scorso (è l’unico che stesse scontando una pena definitiva, per furto aggravato); il terzo è Parpalia Daniel del 1984, in carcere per furto aggravato, era entrato ai Miogni da pochi giorni, il 23 gennaio 2013. Pare non avessero mai avuto problemi con la direzione del carcere e la loro condotta non è mai stata segnalata come problematica.
La squadra mobile ha divulgato a tutte le questure d’Italia le descrizioni dei fuggiaschi, e sono stati mobilitati tutti i valichi. E’ probabilmente la prima storica fuga dal carcere di Varese, i Miogni, una struttura vecchia e obsoleta, con spazi angusti segnalati spesso per la presenza eccessiva di detenuti, ma, in questo, identico a quasi tutti i carceri d’Italia.
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