Campeggio Sette Laghi, il sindaco Dell’Acqua: “Non faccio da parafulmine”

Il primo cittadino dimissionario passa al contrattacco con una lettera, nella quale dice con chiarezza: "Non ho nulla da rimproverarmi, poiché da sindaco della Lega ho portato avanti i principi di legalità, sicurezza e ripristino delle regole"

Nuovo capitolo nella querelle sul campeggio Sette Laghi. Dopo la panzerottata di proprietari e residenti di domenica, ecco una lettera del sindaco dimissionario di Azzate, Giovanni Dell’Acqua, il quale spiega per filo e per segno le tappe della vicenda, rispondendo alle accuse e rispedendo al mittente responsabilità che non si sente di avere. Ecco la sua lettera, che pubblichiamo integralmente: «Sul campeggio faccio chiarezza e spero una volta per tutte. Mi accusano di aver tenuto l’amministrazione all’oscuro. A tal proposito ai miei assessori che hanno la memoria corta ricordo che ho riunito i capigruppo e c’è stato un consiglio comunale e in entrambe le occasioni ho  dettagliato la situazione del campeggio 7 Laghi. Non faccio da parafulmine a chi ha deluso prima che il sindaco la fiducia dei cittadini azzatesi e chiedo come mai i miei assessori non si sono mossi, avevano i titoli per farlo, e invece lo fanno oggi da ex e per motivi elettorali – attacca Dell’Acqua -? Sulla questione 7 Laghi non ho nulla da rimproverarmi poiché da sindaco della Lega ho portato avanti i principi di questo movimento: legalità, sicurezza e ripristino delle regole. La dimostrazione che alle parole ho sempre preferito i fatti è tutta in una telefonata, che non ho mai voluto rendere pubblica e che mi ha fatto Roberto Maroni, segretario federale della Lega Nord: mi fece i complimenti per quello che la nostra amministrazione stava facendo e mi disse di andare avanti. Io ho cercato di essere fedele e coerente con ciò che mi disse il mio segretario federale. Ai residenti e non residenti del campeggio voglio dire che è vero che ho parlato di un tavolo tecnico, che con la proroga fino al 30 giugno molto probabilmente si sarebbe potuto convocare, e mi dispiace che la mia coerenza nel voler sistemare situazioni di abuso che altri hanno acconsentito per quasi 30 anni sia stata letta come mancanza di dialogo. Ho sempre “incassato” nel silenzio le provocazioni che mi sono state rivolte, ma a quelli del 7 Laghi dico che li ho sempre rispettati e che non sono io ad aver definito il loro campeggio una zona franca come Scampia. Chiudo con una domanda all’assessore Arioli: come mai solo nell’ultima giunta si è accorto dell’insolvenza nei confronti del Consorzio riguardo l’uso della palestra da parte di una società sportiva. Il mio stupore di questa distrazione o forse di una mancata puntuale comunicazione, è dovuta al fatto che Arioli è assessore all’Istruzione e la palestra è sua competenza, presidente del C.D.A. del Consorzio e consigliere della società stessa. Forse chi non comunica in giunta non è il sindaco …».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Febbraio 2013
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