Mucchetti: “Serve buona politica per far ripartire il Paese”
L'ex direttore del Corriere della Sera, capolista Pd per il Senato in Regione Lombardia, spiega perché ha deciso di candidarsi e perché in politica non è più tempo di facili scorciatoie
Passione civile, impegno e senso di responsabilità in questo momento di grande difficoltà per il Paese. Risponde così Massimo Mucchetti – noto giornalista, ex vicedirettore del Corriere della Sera e oggi capolista Pd per il Senato in Regione Lombardia – a chi gli chiede perché lasciare una posizione professionale di così grande prestigio per gettarsi nell’arena adella politica, oggi incerta più che mai: "Ho fatto questa scelta perché prima di essere giornalisti, operai, casalinghe o ingegneri, siamo cittadini e il primo dovere di ogni cittadino è dare il proprio contributo di impegno civile per il proprio Paese".
Questa mattina Mucchetti (nella foto, insieme alla candidata Maria Chiara Gadda) si è presentato alla città di Varese, con una conferenza stampa durante la quale ha affrontato temi di attualità nazionale come lo scandalo Finmeccanica, che coinvolge così da vicino il nostro territorio, o il caso del Monte Paschi di Siena, ma anche temi più legati alla situazione provinciale e regionale, dal destino di Malpensa all’Expo fino al Pgt del Comune di Varese.
"Sono tantissimi i temi da affrontare – ha detto Mucchetti – La realtà è che siamo ad una curva cruciale, oltre la quale c’è il baratro e queste elezioni sono l’occasione per una svolta radicale. Il tentativo di scorciatoie, come quelle suggerite da Berlusconi quando cerca di far passare il sistema delle tangenti come la normalità, è pericoloso e noi dobbiamo davvero fare un passo avanti. Io credo che la diversa caratura delle allenze in campo si misuri proprio su come vengono affrontati i problemi e da come li si gestisce nell’ambito delle regole della società civile, senza la tentazione di uscire da queste regole".
Mucchetti, che era accompagnato da Daniele Marantelli, e dai candidati Maria Chiara Gadda, Angelo Senaldi e Fabrizio Taricco, rispondendo alle domande dei giornalisiti, ha messo in evidenza come in diversi settori della società italiana (dall’industria alla sanità all’informazione, dalla cultura alle comunicazioni) si è fatta una scelta liberista che ha prodotto pochi vantaggi e moltissimi danni: "In Italia manca un piano energetico, una vera politica industriale, non c’è un piano organico dei trasporti. Il liberismo cieco e non guidato – ha detto il capolista del Ps – è nei fatti un’abdicazione degli stati. Il risultato è sotto gli occhi di tutti".
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