PD Lombardia, dieci azioni per rilanciare imprese e lavoro

Si possono riassumere in dieci punti chiave le priorità del Partito democratico della Lombardia per rilanciare imprese e lavoro. Dieci proposte sviluppate nel corso del Forum economico di questa mattina che ha visto, tra i tanti, anche gli interventi di Enrico Letta, vicesegretario nazionale del PD, Massimo Mucchetti, Capolista PD Lombardia al Senato, Carlo Dell’Aringa, capolista PD alla Camera per Lombardia 2, Giampaolo Galli, testa di lista PD alla Camera per Lombardia 1, e Umberto Ambrosoli, Candidato alla Presidenza della Regione Lombardia.

Innanzitutto per rilanciare l’economia di questa regione è necessario favorire un patto fra Istituzioni, banche e imprese, per facilitare il credito, con un ruolo diverso di Finlombarda e un forte sostegno ai Confidi.
Al secondo punto il PD punterà al pagamento entro 30 giorni da parte della PA alle imprese e alla progressiva riduzione dell’IRAP entro i primi due anni di governo in Regione. Terza questione la promozione di nuovi progetti per la green economy nell’industria e nell’agricoltura, il sostegno alle politiche industriali ecologiche ma soprattutto il raggruppamento in poche voci delle 240 attuali misure di incentivi all’impresa, puntando alla
semplificazione dei bandi e alla concentrazione in poche misure: l’innovazione, l’aggregazione d’imprese; la ricerca; la internazionalizzazione; le facilitazioni per start-up avviate da under 35 e il sostegno all’imprenditoria femminile. Senza dimenticare la rivisitazione della legge 1/2007 in un quadro di rilancio della produttività e competitività, anche finalizzata ad attrarre investimenti esteri.

Grazie a un confronto con le parti sociali, è necessario puntare all’obiettivo di portare al 70% il tasso di occupazione in Lombardia, attraverso un piano straordinario che, a regime, conduca alla creazione di 300.000 nuovi posti di lavoro, prioritariamente destinati a giovani e donne.
Per questo, come quarto punto, il PD investirà su politiche attive del lavoro con la presa in carico del lavoratore disoccupato o in cerca di lavoro, la promozione di sinergie virtuose fra pubblico e privato, incentivando e premiando il risultato, ovvero la ricollocazione, utilizzando anche le risorse messe a disposizione dall’UE. Quinta priorità l’istituzione di un sistema di rating della Funzione Pubblica e la creazione della figura del valutatore indipendente per misurare l’efficacia del sistema in generale. Sesta questione l’incentivazione dell’utilizzo dell’apprendistato nelle sue varie forme, e tutti gli strumenti atti a favorire l’inserimento e la stabilizzazione dell’occupazione giovanile e femminile.

Settimo, la promozione della conciliazione famiglia – lavoro, sia attraverso specifici regimi di orario concordati fra le parti sociali, che attraverso l’avvio, in accordo con le Istituzioni locali, di un piano di costruzione di nuovi asili nido in Lombardia. Come ottavo punto l’incentivazione di accordi che vanno nella direzione del Patto Generazionale, favorendo L’uscita progressiva e protetta dei lavoratori anziani in cambio di nuove assunzioni stabili di giovani. Porre le basi per consolidare la contrattazione di secondo livello, coinvolgendo gli Enti bilaterali e attraverso una politica sinergica fra Istituzione Regionale e parti sociali, nell’integrazione dei vari capitoli del welfare social è il nono punto. Infine, serve rilanciare, anche culturalmente, i percorsi della formazione professionale, gli Istituti Tecnici e Professionali in raccordo con le Università per rispondere alle nuove aspettative tecnico professionali del mondo dell’impresa e dell’artigianato.