Rom, il consigliere Radice: “Nessun cambio di strategia”

Il delegato ai rapporti con il terzo settore smentisce cambi di linea in merito agli sgomberi di questi giorni: "Fa parte della strategia messa a punto con il patto di coesione sociale. Sette nuclei familiari su 30 hanno aderito"

Il consigliere comunale Lorenzo Radice, delegato dal sindaco ai rapporti col terzo settore in materia di immigrazione con particolare riguardo al fenomeno rom, ci tiene a precisare quanto segue in merito al patto per la sicurezza e la coesione sociale.

«In merito ad articoli apparsi in questi ultimi giorni su un presunto “cambio di strategia” nell’ambito del Patto Locale di Sicurezza e Coesione promosso dalla Giunta Centinaio, ritengo opportuno intervenire per provare a fare un po’ di chiarezza: non c’è nessun cambio di strategia, ma semplicemente la prosecuzione delle azioni previste dallo stesso progetto. Prendendo spunto dall’intervento del Consigliere Luciano Guidi apparso su vari media locali, lo invito a leggere i documenti che gli vengono consegnati nella sua attività consiliare, visto che il testo del Patto Locale di Sicurezza è stato consegnato e illustrato ampiamente in Commissione Welfare. In quel documento – se il Consigliere Guidi avesse la pazienza di riaprirlo e rileggerlo – scoprirebbe che: a pagina 2 si dice che “La politica seguita nel corso degli ultimi 10 anni ha certamente permesso di abbassare e poi contenere la presenza dei “nomadi”, ma ha comportato alti costi (nell’ordine di centinaia di migliaia di euro) per la collettività senza aver risolto il problema degli insediamenti abusivi e senza aver lenito il conflitto sociale e la percezione di insicurezza sociale lamentata dalla popolazione del quartiere San Paolo”;
a pagina 5 si scrive: “Il metodo che si propone si basa su tre azioni:
a) prosecuzione delle azioni volte al controllo, al contenimento e alla repressione dei comportamenti illegali;
b) attivazione di un progetto di coesione sociale, fondato sulla sottoscrizione da parte dei soggetti in condizioni di emarginazione sociale, di un accordo con la città;
c) definizione e attuazione di un piano di riconversione del territorio abusivamente occupato per favorirne una “riappropriazione” da parte della cittadinanza.

Al punto 1 (Controllo, contenimento e repressione) la prima azione richiamata
espressamente è “Azione di contenimento del fenomeno attraverso lo sgombero
immediato dei nuovi campi ed allontanamento delle nuove presenze”. Nessuno dunque ha mai negato che gli sgomberi abbiano avuto anche una loro utilità nel contenere il fenomeno (cosa per altro sempre riconosciuta dall’Amministrazione, tanto in Consiglio comunale, quanto in Commissione Welfare, quanto nella recente assemblea al quartiere San Paolo). Nessuno ha mai detto che si sarebbe rinunciato del tutto agli sgomberi (il Sindaco stesso lo ha più volte chiaramente detto pubblicamente).

Il progetto – che si sta sviluppando secondo quanto previsto – ha voluto e vuole dare una possibilità di uscita volontaria dall’insediamento nei campi, attivando quei normali strumenti per l’inclusione sociale che abitualmente i servizi sociali comunali attivano per qualunque cittadino italiano o straniero si trovi in condizioni di marginalità estreme. L’unico strumento in più che è stato attivato ad hoc – se proprio si vuole essere precisi – è quello dell’emergenza freddo: azione che per altro già in passato le amministrazioni Cozzi e Vitali avevano attivato, sebbene in forma molto più blanda e non coinvolgendo e coordinando le attività del terzo settore come invece è stato fatto in questo caso.

Quanto ai numeri delle famiglie che stanno aderendo al percorso sociale, Guidi gioca con le cifre: pubblicamente è stato detto che le famiglie che stanno rispondendo positivamente sono 7 (e ricordiamo che per situazioni di emarginazione di questo genere 7 su una trentina è una percentuale alta, come ci ricorda chi lavora professionalmente in questo ambito!). I numeri ovviamente possono ancora variare: in aumento o in diminuzione, in quanto non stiamo parlando di oggetti che si prendono da uno scaffale e si mettono in un carrello per contarli alla cassa, ma di esseri umani che – come in tutti i percorsi che si fanno nella vita in momenti di fragilità – fanno due passi avanti e uno indietro, si rialzano, camminano ma possono ricadere. Chi finge di ignorare questa semplice verità, strumentalizza a fini politici una verità che chiunque abbia avuto a che fare con la fragilità umana ben conosce. E con la vita delle persone non si gioca!

Sempre restando in tema di numeri, ma economici, preme sottolineare come gli interventi sociali messi in campo sinora siano costati circa 17.000 euro, recuperati grazie ai risparmi generati dal coordinamento delle attività di rimozione rifiuti svolta nel periodo giugno–ottobre con i rom stessi e con i proprietari dei terreni occupati. Ad oggi, quindi, le attività sociali non hanno fatto spendere un euro in più all’Amministrazione!
Anche per il futuro, si cercherà di mantenere i saldi invariati rispetto al passato, lavorando molto più in sinergia con le proprietà dei terreni. Detto più esplicitamente, l’azione di coordinamento e coinvolgimento dovrà servire a contenere i costi per la collettività».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 04 Febbraio 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.