Tenere bassi i costi dell’energia, una impresa titanica
Questi gli elementi emersi dall'assemblea annuale di Energi.Va, il consorzio di acquisto di energia elettrica e gas metano dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Un minor costo, con il contratto di fornitura 2012/2013 di gas naturale, del 10% rispetto all’anno termico precedente e un nuovo contratto per la fornitura dell’energia elettrica che comporterà per il 2013 una riduzione del prezzo della materia prima del 10/12% rispetto ai livelli registrati nel 2012. Sono questi i numeri che sintetizzano i vantaggi garantiti alle imprese da Energi.Va, il Consorzio di acquisto di energia elettrica e gas metano dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, che ha tenuto ieri a Gallarate la propria Assemblea annuale. Una realtà che opera sul mercato libero dal 1999 e che oggi conta 172 imprese per un consumo totale di elettricità di circa 400 milioni di kilowattora e circa 50 milioni di metri cubi di gas metano. Aziende legate ad Enegi.Va da una mission: aggregare la domanda per fare massa critica nei confronti degli operatori e spuntare così sul mercato migliori condizioni di quelle che si otterrebbero presentandosi da soli di fronte ai fornitori.
Obiettivi sempre più difficili da raggiungere. Come per esempio sul fronte dell’energia elettrica, dove sul prezzo finale incide sempre di più la componente tariffaria. Perché, se da una parte, grazie anche al lavoro del Consorzio, il costo dell’energia vero e proprio diminuisce, dall’altra aumentano le tariffe. Risultato: di quel risparmio del 12% sul costo della materia prima, ossia l’energia elettrica, garantito da Energi.Va, le imprese “non potranno beneficiare pienamente poiché la riduzione verrà controbilanciata dalle componenti tariffarie”, spiega il Presidente del Consorzio Gianluigi Casati. La crescita della componente tariffa, in pratica, complica gli sforzi delle aziende per trovare margini di riduzione dei costi. “Con l’aggiornamento relativo al primo trimestre 2013 queste componenti tariffarie – denuncia ancora Gianluigi Casati – sono ulteriormente aumentate, incamerando il nono incremento consecutivo da gennaio 2011. Se non verranno introdotti opportuni correttivi, la componente energia verrà a pesare meno del 50% del prezzo finale pagato dalle imprese, quando solo nel 2010 era invece pari al 65%”.
Tariffe, ma non solo. Ad aumentare è anche l’imposizione fiscale sui consumi elettrici, “oggetto – continua nella spiegazione dello scenario il Presidente di Energi.Va – di ben due riforme nel 2012, che hanno comportato un appesantimento del carico sulle imprese rispetto ai valori precedenti”. Per un consumatore industriale da 3,5 milioni di kilowattora all’anno il solo onere fiscale ha comportato maggiori spese per 5.500 euro. Parliamo di attività produttive di medie dimensioni appartenenti a settori come quelli delle tintorie, della plastica, dei cotonifici, della metallurgia. Ma per altre attività industriali il conto è ben più salato. Per esempio per le attività ad alta intensità energetica con consumi annui superiori a 14 milioni di kilowattora, il maggior onere solo per le imposte è stato pari a 87mila euro.
“Di fronte a questa situazione – commenta Gianluigi Casati – un consorzio come Energi.Va rappresenta uno strumento di evidente utilità per le imprese, perché il suo potere di acquisto e la sua eterogenea composizione manifatturiera rappresentano fattori di grande interesse per gli operatori del mercato energetico nei confronti dei quali possiamo far valere il nostro peso contrattuale”.
Sul fronte del gas, invece, Energi.Va registra il dato statistico del calo dei consumi a parità di imprese consorziate. Si è passati dai 51,4 milioni di metri cubi del contratto 2011/2012 ai 44,4 milioni previsti per il contratto 2012/2013. “Segno evidente della congiuntura economica che stiamo vivendo”, spiega il Presidente Gianluigi Casati. Si consuma di meno, perché si lavora di meno.
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