Lavoro, il fronte dell’aeroporto
Oggi pomeriggio, giovedì 21 marzo, l'assemblea dei lavoratori Sea Handling, in contemporanea anche a Linate: 2400 le persone coinvolte. Ma le vertenze aperte sono tante, dal Cargo al catering ai servizi di terra: facciamo il punto
Milleseicento persone: sono i lavoratori di Sea Handling impegnati solo sull’aeroporto di Malpensa. Oggi pomeriggio, dalle 15 alle 17, è in programma l’assemblea sindacale sulla difficile situazione di Sea Handling, la controllata Sea che deve restitutire alla capofila 360milioni di euro. Una situazione potenzialmente molto pesante, che si aggunge a quelle già aperte sul fronte dell’aeroporto: facciamo il punto delle diverse vertenze, numeri e scadenze prossime.
Sea Handling: sono circa 2400 i lavoratori coinvolti, due terzi a Malpensa e un terzo a Linate. La società, controllata da Sea spa, secondo un pronunciamento della Commissione Europea deve restituire 360 milioni di euro ricevuti in passato, considerati dall’Europa una forma di aiuto di Stato per sopravvivere sul mercato liberalizzato dei servizi di terra (Sea ribatte che i soldi venivano dalle casse della Spa, non da ricapitalizzazioni). Il sindacato lamenta ancora la poca chiarezza su questo fronte: «Non siamo ancora stati messi in grado di vedere il provvedimento della Comunità Europea, che ci consentirebbe di capire i limiti entro cui ci si deve muovere», denuncia Carmelo Fotia, Rsu Sea spa. Fotia teme anche che lo stato di crisi Sea Handling potrebbe avere conseguenze indirette anche in Sea spa («per esempio negli uffici che elaborano le buste paga mensili»). Nella foto: il presidio di lunedì davanti a Palazzo Marino a Milano.
Il settore Handling comunque vede difficoltà per tutti gli operatori attivi sull’aeroporto, tutti costretti a fare ricorso anche massiccio alla Cassa Integrazione. Ad esempio in questi giorni si è chiuso un accordo relativo ad Aviapartner, pur con qualche spaccatura tra i sindacati (assemblee divise): prevede Cassa Integrazione a rotazione per due anni, che coinvolga al massimo 68 lavoratori su 200 a rotazione (dati Cub e Uil). Tra gli appalti persi di recente, c’è quello, molto particolare, della El Al: la compagnia ha un sistema operativo e di controlli molto “pesante”, con l’impiego di numerosi addetti.
C’è poi la galassia di microoperatori aeroportuali, con quote di mercato frammentarie: «Per esempio la Isec, che cura il check in per American e Air One, ha 20-25 persone a contratto commercio, tutte con contratti part-time a quattro ore» dice Renzo Canavesi, della Cub Trasporti. La preoccupazione del sindacato di base è che con una possibile crisi di Sea Handling la frammentazione aumenti.
Passando a Cargo City, il settore del trasporto merci vede in questo una situazione di relativa calma, pur tenendo conto dell’alta conflittualità che c’è sempre in un mondo dove si alternano appalti e subappalti tra società cooperative. La scorsa estate ci fu il passaggio di appalti tra MLE e Consorzio Med: «Abbiamo appena siglato un pre-accordo per la riassunzione di una parte dei lavoratori: 40 in cassa straordinaria, 20 dovrebbero rientrare» dice ancora Canavesi della Cub. Otto sono rientrati grazie al giudice del lavoro che ha disposto il reintegro. La vertenza riguardava lavoratori estromessi e – accusa la Cub – sostituiti con interinali per garantire i volumi richiesti: «Sono passati da 160 a 220 persone in un anno, facendo ricorso agli interinali e lasciando a casa i vecchi». La situazione a Cargo City è comunque sempre soggetta ai cambi di appalto, che spesso sono improvvisi, come accadde anche nell’estate scorsa (nella foto: il blocco all’ingresso, giugno 2012).
La vertenza del Consorzio Lepanto, che ha in appalto il servizio di assistenza ai passeggeri disabili A dicembre 2012 la vertenza è stata "congelata", ma non risolta, nonostante qualche comunicazione fin troppo ottimista: si erano evitati i licenziamenti immediati, «ma l’azienda ha messo in chiaro che se non venivano avanti modifiche da parte di Sea spa, non solo con la proroga ma anche con l’aumento del valore dell’appalto, ci saremmo ritrovati nella stessa situazione», dice Fotia, Usb. Il licenziamento scatterà per una parte dei 60 dipendenti l’8 maggio, per gli altri al 4 giugno, alla scadenza del Subappalto. La situazione è particolare: «Io dico sempre che c’è un subappalto, perché il servizio Passeggeri a Ridotta Mobilità è affidato direttamente dalla Comunità Europea al gestore aeroportuale». I sindacati hanno chiesto nei mesi passati a Sea (che ha ribattuto dicendo di aver internalizzato il servizio per assorbire l’urto del mercato), ma anche alla Regione e al Comune di Milano un aggiornamento, per vedere in particolare se erano rispettate le norme sul valore dei subappalti (80% del valore del servizio). «Non abbiamo ricevuto risposte neppure dal Comune di Milano come socio di Sea, a cui ci siamo rivolti a inizio gennaio, con un incontro con l’assessore al lavoro Cristina Tajani». La Lepanto sta facendo cassa integrazione, ma il sindacato di base denuncia che una parte dei servizi rimangono scoperti e riassegnati ad altri. Consorzio Lepanto ha l’appalto al Terminal 2, nella sola fascia oraria 5.30-20.
Ultimo punto: il settore del catering, forse poco considerato. La situazione è arrivata al momento di maggiore crisi: LSG-SkyChef ha una cassa integrazione su ben 150 unità giornaliere. «L’azienda è arrivata ad usare tutte le ore a disposizione, mentre in passato ne usava solo una parte», dice Luigi Tripodi della Uil Trasporti. La Cassa Straordinaria (dal 2008) si sta esaurendo, si deve vedere come si andrà avanti. Soffrono comunque un po’ tutti gli operatori del settore, Server Air Chef per esempio ha appena definito sette mobilità volontarie. Proprio questo settore particolare dell’aeroporto è però anche la cartina di tornasole della crisi generale, perché – al di là dei cambi di appalto e delle difficoltà di tutelare i posti di lavoro nel passaggio – si vede anche in modo più evidente la riduzione del numero di voli e la compressione dei servizi, considerata anche la quota crescente del low cost su Malpensa. «Non so come si chiuderà l’anno, la continua diminuzione di traffico lascia una brutta sensazione». Anche per questo la Uil Trasporti, con il segretario Albrizio, ha nell’ultimo anno sottolineato il valore di una risposta politica chiara su tutto il sistema aeroportuale milanese.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.