Freguglia si riprende lo scettro nel “Laghi”

andato a sbattere violentemente forse a causa delle gomme, raffreddatesi nell’attesa del via. Nessun problema per pilota e navigatore, ma la sua ascesa si è interrotta di colpo lasciando così campo libero a Freguglia e Gianesini. Quest’ultimo ci ha provato fino all’ultimo, vincendo le restanti tre speciali, ma alla fine il trofeo del vincitore ha preso la via di Besnate.
Ancora una volta il “Laghi” si è dimostrato gara decisamente selettiva: sabato la corsa aveva già perso diversi grandi protagonisti, con Crugnola finito contro un albero dopo la rottura di un braccetto della sospensione e Spataro ko per noie al motore. Domenica si è subito dovuto ritirare Vanni Maran, all’attacco del secondo Cuvignone e così la pattuglia di vetture S2000 si è subito ridotta a tre soli esemplari.
Alle spalle dei primi si è così scatenata la lotta per il terzo gradino del podio: alla fine l’ha spuntata un pilota trentino, Daniele Tabarelli (foto sotto di A. Arioli), con la Mitsubishi Lancer (R4) che ha sopravanzato nel finale un altro giovane varesotto di grande talento, Simone Miele (Clio S1600). A seguire Bizzozzero, con l’unica 207 S2000 arrivata al traguardo, e le altre S1600 pilotate nell’ordine da Bosetti e Marchetti. Poi la Fiesta di Puricelli, pilota elvetico praticamente all’esordio, e il sempreverde Calabrini, capace di vincere la classe N3 sulla sua Clio, insieme a un navigatore di vaglia come Marco Verdelli (vinse con Gallio nel "preistorico" 1995).
Nel complesso quindi va in archivio un Laghi interessante, con un podio di livello sul quale non si sono rivisti i protagonisti dello scorso anno. Crugnola era chiamato a un bis che a Varese manca da oltre un decennio (Ogliari fece tripletta tra il 2000 e il 2002) ma anche Dipalma e Spataro – secondo e terzo nel 2012 – non sono riusciti a piazzarsi. Certo, il ragazzo di Calcinate del Pesce era al via con una vettura inferiore ai rivali: il suo Cuvignone era stato un pezzo di bravura (secondo alle spalle di Freguglia) ma la vecchia S1600 procuratagli dall’amico Robert Kubica non lo ha aiutato nella difesa del titolo.
Ci riproverà l’anno venturo, se non sarà impegnato in gare internazionali; intanto però è giusto lasciare spazio a Freguglia e Falzone: due così, in questi rally, sono merce rara e di primissimo livello. E lo hanno dimostrato una volta di più.

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